Dopo otto anni Raffaele Bonanni non è più segretario generale della Cisl: gli succede Annamaria Furlan, che è stata eletta ieri dal consiglio generale del sindacato quasi all’unanimità: tutti i voti i validi per lei e solo 6 schede bianche o nulle su 200. Bonanni, lasciando il timone, ha espresso la speranza di un avvicinamento con la Cgil ricordando che il suo «rimpianto da leader è stato proprio quello delle distanze tra le sigle».

Nel discorso di insediamento Furlan ha ribadito l’importanza del dialogo con il governo iniziato 2 giorni fa: «È la rappresentazione della volontà comune di confronto e assunzione di responsabilità per il bene comune».

Secondo la neo leader le politiche degli ultimi anni, compreso il dinamismo riformista di Renzi, «non hanno dato segnali di svolta e per tornare a crescere serve rimettere al centro la politica industriale, gli investimenti pubblici, anche europei, e una tassazione equa».

Emblema delle politiche recessive degli ultimi anni, per Furlan, è il Fiscal compact che è da riformare e sospendere. Il segretario ha poi promesso un impegno maggiore rispetto al passato nei confronti dei precari. Il discorso è stata la conferma, come aveva detto Bonanni, che la Cisl «non vuole cambiare linea».