Anche gli accumulatori seriali – anzi proprio loro – devono fare i conti con il concetto di fuori posto. L’ordine è per vite sonnacchiose, non certo per chi si arrovella nello stratificare l’esistenza, sparpagliando fantasmi affettivi. A volte, è un oggetto che muta destinazione d’uso e diventa irriconoscibile per coloro che risultano estranei all’ossessione primaria; altre, un ricordo che svapora e cambia contorni; altre ancora, una scritta sbagliata su un barattolo. Eppure quell’errore ortografico accende malinconiche madeleine proustiane in chi legge, riconquistando il presente perduto in un fulmineo istante. Il libro di Silvia Palombi Fuori posto – un diario, un...