FREESTYLER 2019

Finlandia, 2019, 4’54”

musica: Bomfunk MC’s

regia: Nadia Marquand Otzen

giudizio: magico

Vi ricordate il music video di Freestyler, brano electro-rap della band finlandese Bomfunk MC’s uscito nel 2000? Beh, quasi vent’anni dopo hanno pensato di fare un remake, potendo contare non solo su un’effettistica sempre più sofisticata, ma anche sul fatto che i nuovi media – tra cui la realtà aumentata – sono sempre più entrati nelle nostre vite, modificando il nostro rapporto con il mondo reale. In quel profetico clip un ragazzino (Mario Snellman) se ne andava in giro per la metropolitana di Helsinki (precisamente nella stazione di Hakaniemi) con un lettore Mp3 che gli consentiva di immobilizzare le persone che incontrava (freeze) o di mandarli avanti/indietro (skratch), di farli ballare improvvisamente o cancellarli di colpo. In questo Freestyler 2019 il tecnologico dispositivo (che oggi è uno smartphone) consente nuovi prodigi: protagonista è sempre un ragazzino dalle trecce rasta (molto simile a Snellman) che ne combina di tutti i colori, come se fosse caduto in trance per via del virus trasmessogli da Raymond Ebanks (che compare diverse volte) uno dei componenti del duo breakbeat. Molto efficace anche l’idea, nel finale, di riavvolgere tutto il clip al reverse. In rete c’è anche più di un video che mette a confronto le due versioni usando lo split screen. Naturalmente non c’è paragone, quella attuale batte di gran lunga quella originale, ma soprattutto è sponsorizzata dalla app del momento, Yugo della Telenet, che interfaccia smart tv e smartphone.

JUST ONE LIFETIME

USA/UK, 2019, 3’33”

musica: Sting e Shaggy

regia: Joseph Kahn

giudizio: bello

Una ragazza si sveglia ripetutamente nel suo letto ritrovandosi in un salone-sala di registrazione dove Sting e Shaggy stanno incidendo il loro brano. Ma è solo l’inizio di questo spettacolare video firmato da Kahn, poiché le location e gli sfondi cambiano incessantemente e la giovane protagonista viene catapultata, grazie alla musica, dalla sua banale vita quotidiana in sempre spettacolari e incredibili contesti (dall’artico alla luna), fino a duettare in playback con i due musicisti. Just One Lifetime riporta Sting sulla scena della videomusica con irresistibile brio ritmico-visivo e un tocco di ironia.

RELAX

UK, 1984, 4’10”

musica: Frankie Goes To Hollywood

regia: Bernard Rose

giudizio: cult

Si potrebbe a buon diritto ridurre l’attività di Frankie Goes to Hollywood, che abbraccia gli anni 1980-1987, al clamore e al successo di un unico singolo: Relax. E’ per questo titolo, infatti, che la band è rimasta impressa nella memoria collettiva. Del video esistono varie versioni (inclusa quella firmata da Brian De Palma e inserita nel film Omicidio a luci rosse). La più famosa (e trasgressiva) resta comunque questa – mandata in onda a partire dall’ottobre ’84 – e sottoposta a censura: il cantante Holly Johnson arriva a bordo di un risciò in un club inequivocabilmente gay, popolato da drag queen e da altri bizzarri personaggi (un ciccione in toga da antico romano intento a farsi la barba che a un certo punto si denuda), dove ha inizio la coreografica simulazione di un’orgia, tra getti d’acqua (o di urina), uomini in gabbia e tigri che si aggirano sul palcoscenico, con un tocco underground alla Flaming Creatures di Jack Smith. Il testo della canzone – del resto – è sessualmente esplicito e rivendica il diritto primario e fondamentale all’orgasmo: «relax don’t do it, when you wanna sex, do it, when you wanna come» (Rilassati, non farlo, fai sesso quando vuoi, vieni quando vuoi).