Questione di secondi, una famiglia distrutta, e forse anche di sicurezza. La procura di Ivrea vuole vederci chiaro sull’incidente di San Francesco al Campo, a due passi dall’aeroporto di Torino-Caselle, dove sabato un velivolo della pattuglia delle Frecce tricolori, in Piemonte per il centenario dell’Aeronautica, è precipitato causando la morte della piccola Laura Origliasso di cinque anni. Vuole verificare che tutte le norme di sicurezza fossero state rispettate di fronte a un più elevato rischio di impatto con gli uccelli, il cosiddetto bird strike, considerato una delle ipotesi all’origine della tragedia.

INTANTO, è stato iscritto nel registro degli indagati, per i reati di disastro aereo e omicidio colposo, il maggiore Oscar Del Dò, che era al comando di Pony 4. Un atto dovuto per approfondire le indagini giudiziarie. In queste ore, i magistrati stanno analizzando le registrazioni tra lo stesso Del Dò e i compagni di formazione, nonché i colloqui tra il maggiore dell’aviazione e la torre di controllo. Ieri, è girato su social e siti web un audio di una presunta chat di militari di cui è ancora al vaglio l’autenticità, in cui si affermerebbe che il rischio di bird strike era segnalato come severo. È stato, invece, completato il recupero delle parti del velivolo, che sono state depositate a Volpiano, in un hangar di pertinenza del primo nucleo elicotteri dei carabinieri.

LAURA ORIGLIASSO abitava con i genitori a San Francesco al Campo, un piccolo comune di 5 mila abitanti in provincia di Torino che da sempre convive con il viavai di aerei. Sabato pomeriggio era in auto con il papà Paolo, la mamma Veronica e il fratello Andrea di 12 anni, quando «una palla di fuoco» ha investito la loro macchina, che è uscita di strada ribaltandosi. «Non sono riuscito a slegarla, ho tentato di sganciare il seggiolino, ma non ci sono riuscito. Ci ho provato fino all’ultimo», avrebbe detto il padre della piccola Laura ai medici, disperato. Dimesso dall’ospedale Cto di Torino, l’uomo ha raggiunto il vicino ospedale pediatrico Regina Margherita dove è tuttora ricoverato il figlio Andrea, a cui vengono medicate costantemente le ustioni sul 30% del corpo. Le sue condizioni sono in miglioramento, gli viene ancora mantenuto un basso livello di sedazione. La mamma rimarrà ancora qualche giorno in osservazione al Cto.

IL PILOTA Del Dò, ricoverato precedentemente al Giovanni Bosco di Torino, è tornato in Friuli, dove vive. È in buone condizioni di salute ma turbato. Ieri, è stato annullato il sorvolo ad Aosta delle Frecce tricolori nell’ambito del lungo calendario di festeggiamento per i cento anni di storia della forza armata, nata il 28 marzo 1923.

ALLA CAMERA, la capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra, Luana Zanella, chiede chiarimenti al ministro della Difesa: «La sciagura provocata dall’esercitazione delle Frecce tricolori per l’airshow di Torino, costata la vita a una bimba di cinque anni, deve essere spiegata in Parlamento. Chiediamo al ministro Crosetto di riferire sulle cause dell’incidente, se è vero, come pare, che ci fosse un severo allarme, ignorato, di rischio di un bird strike, e sui costi ambientali ed economici di questi eventi, in particolare quelli del mantenimento dell’aeroporto di Rivolto (Udine) sede della Pattuglia acrobatica nazionale». Zanella aggiunge: «Vogliamo inoltre conoscere quali siano i finanziamenti già stanziati o da stanziare per sostituire gli aerei Mb 339 con i più noti M345 prodotti da Leonardo. La nostra richiesta nasce da una lunga battaglia contro l’esibizione delle Frecce per la quale si sono spese, pagandone anche il prezzo, Lidia Menapace ed Elettra Deiana».