Luigi Rispoli, numero due di Fdi di Napoli, neo nominato dal ministro della cultura Gennaro Sangiuliano come consulente nella Commissione per il Teatro, ha fatto la frittata, si è scusato, ha dato la colpa della frittata a un collaboratore, le scuse sono state quasi peggio del buco, il Pd ne ha chiesto le dimissioni e lui è ancora ben saldo sulla tolda dei suoi vice comandi. Il suddetto Rispoli aveva postato su X (ex Twitter) una foto di Elly Schlein affiancata alla ricostruzione del volto di una donna di Neanderthal, chiamata Shanizar Z, il cui cranio è stato trovato nel 2018 nel Kurdistan iracheno. Accanto alle due immagini Rispoli aveva scritto «Separate alla nascita». Apriti cielo. Rispoli ha dovuto scusarsi dicendo che: 1) «A volte la fiducia viene mal riposta e qualche collaboratore fa cose che non dovrebbe»; 2) «Un post che voleva essere simpatico non lo è affatto». Insomma, non è colpa sua e poi, dai, si voleva solo scherzare. Viene da chiedersi come, in certi ministeri e posizioni apicali, si scelgono i collaboratori e i consulenti. Sulle nostre aderenze con i Neanderthal gli studiosi e archeologi continuano a scoprire cose nuove, come per esempio che si incrociarono con i Sapiens, che venivano dall’Africa e da cui discendiamo, tant’è che fino al 4% del Dna di chi vive fuori dal Continente Nero può essere ricondotto ai Neanderthal.

DI CONSEGUENZA, mi duole dare a Rispoli e ai suoi collaboratori la triste notizia che i nostri e loro super antenati erano neri e siamo tutti un poco Neanderthal, compreso lui.
Visto che le intenzioni del post erano di dileggiare un’avversaria politica in base alla morfologia del suo viso, ne deduco che da quelle parti dire che sei come un Neanderthal equivalga a un disprezzo e qui veniamo alla contropartita. Essere avvenenti e aitanti piacerebbe a tutti. Purtroppo non sempre è così vuoi per destino genetico, errori alimentari, malattie, incidenti, cattivo stile di vita, cure insufficienti o sbagliate, mancanza di prevenzione. Gran parte di questi aspetti hanno a che fare con le cure a cui si ha accesso fin dalla nascita. Poi ci mette lo zampino anche il gusto estetico del tempo che, essendo spesso indotto da mode, in certi decenni ci ha voluto tondi e rosei, in altri con i muscoli ben definiti, ora diafani, ora abbronzati o tatuati, per un po’ senza sopracciglia, ora con le sopracciglia foltissime e insomma, è un’altalena estetica a volte sfibrante.

SU TUTTO ciò ha pesato per secoli il giudizio maschile, nel senso che gli uomini si sono dati il diritto di commentare pubblicamente e decidere chi era gnocca o culona inchiavabile e se sono scurrile mi scuso, ma sono citazioni da frasi dette da un certo capo di governo italiano, ora defunto. Il pensiero profondo è come un virus, si installa, si allarga, prolifera. Per vincerlo servono sistemi immunitari portentosi. Il nostro com’è? Quanto e come viene nutrito? Dovremmo domandarcelo più spesso.
Se volessimo rendere la pariglia potremmo fare un gioco al rimbalzo e sottolineare le pance, le calvizie, i denti mal conci, le rughe, i doppi menti, le gambe corte o storte, i culi bassi e piatti, le spalle cadenti, le occhiaie, i nasoni, la pelle avvizzita di chi ci soppesa e commenta, in una sorta di «Guardati prima allo specchio, poi ne parliamo». Vediamo molto bene i vostri difetti, cari signori che criticate, e se finora non li abbiamo sottolineati è perché non ci piace giocare così al ribasso. Ma se ci stuzzicate, sappiate che se siamo diventate bravissime a vedere le nostre caratteristiche fisiche, potremmo diventare tremende a sottolineare le vostre, e non so se vi conviene.

mariangela.mianiti@gmail.com