La scelta del cognome in nome del delizioso poeta e scrittore francese Paul Valéry fu, da subito, la firma di uno stile. Unico. Colto e, insieme, volutamente elitario. Là dove innanzitutto si sorride di sé stessi . L’autore prescelto non apparteneva alla serie dei più gettonati, pur essendo un riferimento anche nella lotta contro il nazismo. E Franca Maria Norsa, poi Valeri, figlia di un padre ebreo, sapeva cos’erano i fascismi. Il tratto che contraddistingue in un’artista poliedrica ma rigorosa la parte pop, quella dei media di massa radiofonici e televisivi, è la geometrica potenza dell’ironia. Quest’ultima, a sua volta,...