Che cos’è la paura, una sorta di sistema di allarme che avverte di un pericolo, costringendo a prendere le dovute contromisure? È un’angoscia che blocca mettendoci alla mercé del nemico? È paura dell’altro, del diverso o del proprio simile? È il ritorno del rimosso, l’avvento dell’alieno assoluto? È l’abisso che si guarda a lungo e che restituisce quello sguardo? E perché può essere fonte di piacere, scolorando nel sublime o facendo amare il genere horror? Come nota Giorgio Agamben, in un breve testo di qualche anno fa, la paura è «qualcosa di familiare, certo – eppure, se cerchiamo di definirla,...