Politica

Forza Italia a Milano senza Silvio

Forza Italia a Milano senza SilvioIl vicepresidente del consiglio Angelino Alfano

Flash Back IL Cavaliere diserta la prima milanese del suo partito riesumato. Alfano sogna la "larga vittoria"

Pubblicato circa 11 anni faEdizione del 22 settembre 2013

Alla fine non è arrivato neppure un suo video messaggino, neanche una telefonata, così tanto per salutare. Forza Italia debutta a Milano, la “capitale del movimento”, ma Silvio Berlusconi non c’è. In platea invece i suoi pretoriani sono tutti presenti al motto vagamente littorio “Noinonmolliamo”. C’è la pitonessa Daniela Santanché: “Questa è la ridiscesa in campo di tutti per vincere la battaglia delle battaglie”. Per dare un tocco di lombardo c’è Roberto Formigoni il quale non nasconde che il Pdl forse è stato un errore e che ora bisogna ricominciare da Forza Italia e farlo costruendo dalla base. C’è il ministro delle infrastrutture Maurizio Lupi e gli ex ministri Maria Stella Gelmini e Paolo Romani.

In assenza del capo, però, a intrattenere giornalisti e simpatizzanti ci deve pensare l’eterno vice Angelino Alfano. E si sa, per quanto si sforzi di spararle grosse, non riuscirà mai neppure per un attimo a colmare l’ingombrante assenza del Cavaliere. Eppure Alfano rivela che è stato proprio Silvio a chiedergli di salire a Milano per la prima assemblea della riesumata Forza Italia. E allora ce la mette tutta: “Qui inizia una nuova storia che scriveremo insieme”, declama. “Silvio Berlusconi è in campo più che mai, la sua voce non può essere spenta per via giudiziaria, e avrà al suo fianco una Forza Italia unita e forte. Scendete tutti in campo”. Alfano è pur sempre il vice presidente del Consiglio ma è già in piena campagna elettorale: “Lo dico parlando di questo governo e del futuro governo. La larga intesa non è il nostro futuro, il nostro futuro è la nostra larga vittoria”. Letta sembra già il passato e invece è ancora lì. E allora ecco che Alfano si ricorda di fare il ministro a modo suo. Prima si scaglia contro Rodotà e fa il duro sulla Tav, poi minaccia il suo stesso governo: “Siamo la sentinella antitasse del governo, lavoriamo perché le tasse non aumentino e la prima tassa a non dover aumentare adesso è l’Iva”. Comodo, come se il vicepresidente del consiglio non avesse il dovere di dire dove trovare le coperture. L’Imu però non si tocca, e uno slogan contro le tasse non costa niente. Alla fine prova persino a fare lo spiritoso e twitta: “Intorno a Forza Italia si vede un grande entusiasmo, paragonatela alla noia mortale della direzione Pd”.

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