Il presidio è davanti al Talent Garden di Torino, un coworking dove Foodora ha affittato uno spazio. Qui i fattorini in bici, perlopiù ragazzi e ragazze di 20-25 anni, al momento dell’assunzione erano venuti a firmare il contratto con l’azienda tedesca dell’eat in time, la consegna veloce dei pasti a domicilio: «Dopo quel primo incontro – racconta Andrea, uno di loro – tutto funziona solo virtualmente, su una app, un po’ come con Uber: ti assegnano i turni e volta per volta gli indirizzi del ristorante dove ritirare e del cliente che ha ordinato. In passato si andava con un...