Sarà Dimitris Papaioannou a inaugurare con INK– in una versione inedita – il prossimo 11 febbraio la nuova edizione di FOG Triennale Performing Arts, il festival internazionale di Triennale Milano diretto da Umberto Angelini, che da sei anni esplora la scena internazionale con un progetto rivolto a forme artistiche al di là delle divisioni d genere. Dunque teatro, musica, danza, cinema seguendo quelle piste che raccontano o anticipano la contemporaneità nelle sue diverse possibili declinazioni. Il cartellone, fino all’11 maggio, propne come detto nella presentazione ieri – 39 artisti e compagnie con otto prime assolute, 15 nazionali e 12 produzioni o coproduzioni, e una pre-inaugurazione l’1 febbraio con il progetto musicale SQÜRL di Jim Jarmusch e il produttore Carter Logan, un lavoro sulle colonne sonore di quattro film di Man Ray (L’etoile de la mer; Emak Bakia; Le retour à la raison; Le Châteu du Dé).

NEL CORSO dei mesi gli appuntamenti, che avranno diverse sedi oltre a quella della Triennale, vedono tra gli altri i lavori dell’artista Nino Laisné, che insieme al musicista Daniel Zapico esplora in Arca ostinata le suggestioni dell’epoca barocca. Victor de Olveira, autore e attore nato in Mozambico, che vive e lavora tra Portogallo e Francia, lavora in Limbo sui temi dell’identità a partire dalla propria biografia. È invece un progetto pensato per i bambini e le bambine quello con cui El Conde de Torrefiel torna a Milano: Protagonistas vuole confrontarsi con le possibilità dell’immaginazione.
In scena alla Triennale ci sarà poi Meredith Monk col suo ensemble; i Motus presenteranno Of the Nightingale/Envy the Fate, performance che creata intorno alla figura mitologica di Cassandra. Coi miti si confronta anche la compagnia catalana Agrupacion Señor Serrano,il loro Olympus Kids, è pensato per il pubblico giovanissimo.
Annamaria Ajmone, artista associata a Triennale Teatro per il 2021-2024, presenterà in anteprima Senza Titolo Triennale Milano, coreografia creata nel rapporto con gli spazi che la ospitano. Una performance aperta è anche quella di Alessandro Sciarroni – altro artista associato a Triennale, come Antonio Tagliarini che con Un’andatura un po’ storta e esuberante realizza il primo capitolo del suo nuovo percorso dopo la separazione artistica da Daria Deflorian: uno spettacolo in forma di autofinzione.
A Romeo Castellucci, Grand Invité della Triennale 20212-2024  spetterà invece di curare l’evento speciale per i cento anni dell’istituzione nata nel 1923 a Monza.