Nel 1926 la Madonna di Vladimir, una delle icone russe più venerate, venne privata del sontuoso rivestimento in lamina d’oro che la ricopriva ed esposta come un dipinto «qualsiasi» nelle sale del Museo Storico di Mosca in occasione della Terza Mostra del Restauro. Tra i visitatori confluiti sulla Piazza Rossa per ammirarla vi fu anche un prete dal profilo «angoloso e nasuto» (così lo descrisse l’amico Andrej Belyj) che commentò quella letterale «spoliazione» con un’imperturbabilità che potrebbe apparire sorprendente, considerando l’abito talare da lui indossato: «Ora non La attorniano più né oro, né pietre preziose. Né lampade, né ceri. Ma...