Esordio con scoppola per Unirai, il sindacato di destra nato pochi mesi fa nella tv pubblica per dare voce alle posizioni governiste, benedetto da tutto il gotha dei nuovi direttori targati centrodestra, dal ministro Gennaro Sangiuliano (ex direttore del Tg2) e anche da Bruno Vespa.

Questa settimana il sindacato ha partecipato alla sua prima vera elezione, il cdr di Rainews24, l’all-news Rai, diretta da Paolo Petrecca, vicino alla destra, che ha partecipato al voto nonostante la prassi preveda l’astensione dei direttori. Hanno votato 212 giornalisti su 223 aventi diritto, e tutti e 5 i posti “in palio” sono andati alla vecchia Usigrai, il sindacati che i nuovi avrebbero voluto insidiare. Sconfitta per Francesco Palese, segretario di Unirai, che non è riuscito a fare proseliti nella sua redazione. Gli eletti sono Raffaele Cappuccio, Enrica Agostini, Alessandro Fresilli, Cristiana Raffa e Ilaria Marchetti. Cappuccio (il più votato con 116 preferenze) era stato oggetto sui social del commento sgradevole di Maurizio Gasparri, (Fi) che lo aveva invitato a «stare attento dove parcheggiava». Il voto suona anche come una implicita sfiducia al direttore Petrecca, che ha spostato decisamente a destra la linea di RaiNews, tra le proteste più o meno esplicite di gran parte della redazione.

«Usigrainsieme», componente di maggioranza di Usigrai, parla di un «messaggio inconfutabile: la difesa dei diritti dei colleghi non passa dalle ambizioni dei garantiti che vorrebbero sfruttare per se stessi il vento di un governo a loro gradito». E ancora: «La redazione di Rainews24 ha spazzato via ogni velleità divisiva di chi ha scambiato l’esercizio della professione e il dovere del servizio pubblico con la militanza politica. La Rai non è una succursale dei loro partiti, né il Paradiso dei garantiti. Il messaggio è arrivato chiaro».