La notizia è di quelle che potrebbero segnare la storia in materia di utilizzo di fitofarmaci: il sindaco di Malles Venosta, Ulrich Veith, è stato assolto dalla Corte dei Conti che aveva inizialmente chiesto un risarcimento di 24 mila euro per l’organizzazione di un referendum antipesticidi nel 2014. Una novità importante perché l’azione legale non sembrava solo volta a ribaltare la volontà democratica della popolazione di Malles, che aveva chiaramente espresso la sua contrarietà all’utilizzo di fitofarmaci all’interno del territorio comunale, ma anche a scoraggiare altre amministrazioni da intraprendere azioni simili.

La vicenda è nota. Nel 2014, il Comune di Malles indice un referendum popolare sui pesticidi, considerando l’alto impatto sul territorio della monocoltura intensiva delle mele. Oltre il 70% degli aventi diritto si reca alle urne decidendo, con una maggioranza del 76%, di bandire i pesticidi dal territorio comunale. È da allora che si scatena una guerra senza quartiere nei confronti della piccola cittadina della Val Venosta da 5 mila abitanti, rea di aver creato un precedente particolarmente pericoloso. Dal risultato del referendum alla delibera il passo è breve. Il Regolamento d’attuazione in materia di utilizzo di prodotti fitosanitari nel territorio comunale di Malles viene approvato nel marzo del 2016 ma il Tar ne blocca immediatamente l’esecuzione. L’impulso al biologico, il divieto di utilizzare pesticidi considerati molto tossici ai sensi del Regolamento (CE) del Parlamento Europeo e del Consiglio, le distanze di sicurezza per il resto dei fitofarmaci, la promozione di alimentazione biologica presso i servizi di ristorazione e mensa del Comune e delle Società e delle Aziende partecipate, la transizione graduale scandita nell’arco di diversi anni per non danneggiare le imprese: sono questi gli articoli più pericolosi e rivoluzionari presenti nel regolamento che meritavano di essere bloccati.
Ma non basta bloccare il regolamento. Il sindaco deve ricevere una lezione che serva da monito a tutti coloro i quali intendano consultare il sovversivo volere dei propri cittadini. La Corte dei Conti chiede dunque il rimborso delle spese per un referendum considerato illegale. Una richiesta che, come abbiamo da poco appreso, non è andata a buon fine. Malles può ora mettersi a capo di un movimento nazionale e internazionale che rivendica i diritti di sussidiarietà e precauzione, i diritti di vivere in un ambiente salubre, come sancisce l’articolo 32 della nostra Costituzione. E’ questa l’opinione della presidente di Navdanya International, Vandana Shiva, che ha recentemente visitato la cittadina della Val Venosta: «Vorrei che ci fossero molti Malles nel mondo – ha dichiarato la presidente di Navdanya International – perché Malles non combatte solo per se stessa ma rappresenta un’importante esperienza pionieristica per il mondo intero».