Filippo Bettini è stato un intellettuale molto particolare. Dichiaratamente comunista critico (marxista di scuola dellavolpiana) e attentissimo ai movimenti della comunità letteraria ed artistica, il professore di Teoria della letteratura è stato assai di più di un dotto e raffinato esponente della sinistra. Va ricordato a dieci anni dalla scomparsa, non con una compiacente retorica, bensì con rabbia. Bettini animò una vera e propria lotta di tendenza, interprete della necessità di considerare l’attività culturale non un luogo asettico o neutro, bensì l’area maggiormente attraversata dai conflitti: un corpo a corpo tra potere e conoscenza. La ricerca di nuovi modelli espressivi...