Tredici voti in meno dalla prima fiducia a Conte (171). Dopo il voto definitivo sul decreto crescita ieri il governo balla al Senato. I 158 «sì» (104 «no» e 15 astenuti) che hanno approvato dopo settimane di maquillage segnano il punto più basso dell’ircocervo pentaleghista. In altri tempi il presidente del Consiglio sarebbe salito al Colle, oggi invece celebra l’approvazione di un provvedimento simile a un «omnibus» che contiene norme disparate dal «Salva Roma» poi trasformato in un «Salva Comuni» ai tre milioni di euro per Radio Radicale. Per Conte è «il segnale di un paese che fa sistema e...