Siamo ricercatori e ricercatrici precari/e, borsisti/e, dottorandi/e, docenti a contratto che da anni lavorano a intermittenza all’interno di Università e Centri di Ricerca di questo paese. Nel corso della nostra esperienza di ricerca e/o insegnamento abbiamo vissuto e osservato tendenze, storture e criticità del nostro sistema accademico, costruendo e animando negli anni spazi di discussione e mobilitazione sui temi del sapere e del lavoro accademico. Di fronte all’esplosione della pandemia e all’impatto, immediato e futuro, potenzialmente devastante che avrà sugli atenei e sulle nostre vite, pensiamo sia necessario aprire urgentemente uno spazio di confronto per agire tempestivamente e costruire insieme percorsi di resistenze e alternativa alla (non) gestione dell’emergenza da parte del Governo.

Il sistema universitario è da anni sospeso sull’orlo del baratro: a sorreggerlo è il lavoro sottopagato, quando non retribuito, di migliaia di ricercatrici e ricercatori precarie, mentre economia della promessa e procedure valutative soffocanti hanno destrutturato il ruolo sociale dell’Università. Le cifre parlano chiaro: a fronte di 48 mila docenti strutturati, i e le precari/e hanno ormai superato quota 70.000, con una carriera in cui l’unica costante è l’intermittenza del reddito percepito. Una vita professionale che, tra l’altro, nel 90% casi, in accademia termina con l’espulsione dal sistema. In questo scenario ci chiediamo: quali sono e saranno gli effetti della pandemia globale sull’Università italiana?

La minaccia incombente, più che realistica, è quella di un ulteriore violento gioco al ribasso, nel quale l’espulsione immediata di migliaia di ricercatrici e ricercatori è un’opzione sempre praticabile. Infatti, la chiusura degli atenei e il confinamento casalingo stanno avendo un impatto devastante per le vite e le carriere di molti/e: dal collasso economico ormai prossimo di chi, finita la DIS-COLL stava aspettando il prossimo bando o concorso che tarderà a venire; all’impossibilità di svolgere alcuni progetti di ricerca data la chiusura di laboratori, biblioteche e la difficoltà di condurre ricerca sul campo.

A ciò si aggiunge l’estrema difficoltà materiale nel lavorare da casa che molte/i di noi stanno vivendo: sviluppare ricerche in presenza di figli/e a casa è un’operazione particolarmente complessa che, come è noto, incide molto spesso sulle vite delle ricercatrici, implementando ed amplificando diseguaglianze di genere che già attraversano i nostri dipartimenti. Le difficili condizioni materiali, la minore produttività scientifica e i costi psichici dell’isolamento sociale di oggi stanno già evidentemente incidendo sulla ricerca del prossimo contratto (naturalmente precario), anche se per noi purtroppo non è una novità.

Subire in maniera diseguale i costi dello scenario in corso rischia non solo di schiacciare alcune/e di noi, ma anche di innescare una guerra tra poveri/e all’ultimo contratto. D’altra parte, non possiamo non considerare come, nel dibattito pubblico, sia politico che economico, stia emergendo la necessità di ripensare l’architettura sociale che fin qui ci ha governato, auspicando interventi più consistenti nell’economia ma anche investimenti strategici verso comparti fondamentali del pubblico come la sanità, la scuola e la ricerca. Proprio per questo rimaniamo sorpresi/e dalla mancanza di presa di parola da parte del Ministro Manfredi.

Non una parola è stata spesa sul personale precario, sulle tutele che devono essere messe in campo, così come sulle gravi difficoltà che sta vivendo il mondo della ricerca. Assordante rimane il suo silenzio sulla necessità di un immediato e consistente rifinanziamento dell’Università e della Ricerca. Un’ulteriore contrazione dei fondi non può e non deve essere accettata in questa fase critica e il silenzio del ministro non promette niente di positivo in questo senso. La crisi storica che stiamo vivendo ci impone un ripensamento della funzione dell’Università, vanno accantonate immediatamente tutte le misure neoliberali che hanno creato profonde diseguaglianze nei nostri atenei e nelle nostre vite.

Siamo consapevoli che, in assenza di un radicale ripensamento, la crisi non avrà gli stessi contraccolpi ovunque e porterà alla chiusura di numerosi atenei, soprattutto quelli di piccole dimensioni, quelli non di “eccellenza” (definizione che da sempre contestiamo) e per lo più con sede nel meridione. Di fronte a questo scenario, crediamo che sia più che mai urgente l’avvio di una discussione fra assegniste/i, dottorande/i e tutte le altre figure precarie della ricerca al fine di prendere una posizione pubblica condivisa, con lo scopo di imporre un repentino e drastico cambio di rotta per l’Università ai tempi del COVID-19. Una discussione che siamo convinti debba necessariamente partire dalla tutela delle vite e delle prospettive di carriera del personale precario delle Università.

Temi come la continuità incondizionata di reddito, la garanzia di condizioni materiali adeguate per svolgere e portare a termine i propri progetti di ricerca, la revisione drastica dei meccanismi di valutazione, il rifinanziamento del comparto Università e Ricerca non possono venir elusi. Perciò pensiamo non sia più rimandabile una discussione tra tutti quei precari e quelle precarie che da troppo tempo tengono in piedi i nostri atenei senza alcuna sicurezza sul proprio presente e sul proprio futuro. Centrale inoltre è il partire da sé, dalla restituzione collettiva delle proprie esperienze soggettive in questa crisi, in quanto la segmentazione delle discipline e il confinamento sociale rendono ancor più difficile renderci consapevoli dell’impatto che il lockdown sta avendo su chi vive la nostra stessa condizione di precarietà.

Per questo invitiamo tutte e tutti i precari/e della ricerca (dottorande/i, assegniste/i, borsiste/i, ricercatori e ricercatrici a tempo determinato e docenti a contratto) a partecipare ad un’assemblea aperta telematica il giorno 6 maggio alle 18.00.

Per aderire all’appello e promuovere l’assemblea invitiamo tutte le ricercatrici e tutti i ricercatori precari/e a inviare una mail a UniCOVID2020@gmail.com specificando nome, cognome, tipo di contratto ed eventualmente Università o Ente di Ricerca di affiliazione. Per tutte/i coloro che, come sempre più spesso accade, sono nel limbo fra un contratto e il successivo, invitiamo a indicare “ricercatore/ricercatrice sospeso/a” (dicitura naturalmente facoltativa).
L’assemblea si terrà sulla piattaforma Zoom e le informazioni per parteciparvi saranno a breve disponibili sulla pagina FB “UniCovid2020. La ricerca nella pandemia” e saranno inviate in risposta alle mail di adesione.

 

Primi/e firmatari/e

Amigoni Livio, dottorando, Università di Genova
Antoniol Valentina, assegnista, Università di Bologna
Aru Silvia, RTDa, Politecnico Torino
Asta Francesca, ricercatrice sospesa
Bacchini Nina, dottoranda, Università Lyon 2 e Università di Genova Balzano Angela, assegnista e docente a contratto, università di Bologna
Barone Anastasia, dottoranda Scuola Normale Superiore
Bastianoni Chiara, dottoranda, Università di Genova
Bellucci Laura, dottoranda, Università di Genova
Benasso Sebastiano, assegnista, Università di Genova
Bernardi Claudia, assegnista e docente a contratto, Università di Roma Tre
Buezos Montero Sara, dottoranda, Sapienza Università di Roma Calabretta Andrea, dottorando, Università di Padova
Caprioglio Carlo, assegnista, Università Roma Tre
Carbone Guelfo, assegnista, Università di Roma Tre
Caroselli Serena, dottoranda, Università degli Studi di Genova in chiusura e borsista presso IUAV – Università Degli Studi di Venezia
Caselli Davide, assegnista, Università di Milano – Bicocca
Castelli Federica, assegnista, Università di Roma Tre
Catanese Rossella, docente a contratto, NYU Florence
Cavallero Serena, RTDa, Sapienza Università di Roma Cinquegrani Mattia, docente a contratto, Università degli Studi di Cagliari
Cossutta Carlotta, Università del Piemonte Orientale
Costantini Osvaldo, docente a contratto ,Università Degli Studi Luigi Vanvitelli
Crabu Stefano, RTDa, Politecnico Milano
Curcio Mariateresa, assegnista, Sapienza Università di Roma
Cusumano Stefano, ricercatore sospeso
D’Elia Gaia, dottoranda, Sapienza Università di Roma
Dal Poz Irene, Post-Doc, Università di Warwick (UK) Del Monte Beatrice, ricercatrice sospesa
Deplano Valeria, RTDb, Università di Cagliari
Di Stasio Antonio, dottorando UNISA
Di Stefano Lucia, dottoranda, Universita’ di Genova
Dodaro Maria, borsista di ricerca, all’Università di Milano-Bicocca
Esposito Edoardo, assegnista, università di Roma La Sapienza
F. Salvini Pantxo Ramas, borsista, Accademia di Spagna – Roma
Favrega Enrico, assegnista, Università di Trento
Filippi Davide, assegnista, Università di Genova
Francia Silvia, RTDb, Università di Torino
Galantucci Luca, Research Associate, University of Newcastle
Gatti Giuseppe, docente a contratto, Università Roma Tre
Giachetti Fulvia, dottoranda, Sapienza Università di Roma
Gianfrancesco Fabio, docente a contratto, St. John’s University Roma
Giliberti Luca, assegnista, Università di Genova
Giordana Malvina, assegnista, Università Roma Tre
Iannucci Giulia, assegnista, Università Sapienza – Università di Roma; docente a contratto, Università degli Studi di Macerata.
Iannuzzi Francesco, ricercatore sospeso
Insero Martina, dottoranda, Sapienza Università di Roma
Lanini Chiara, dottoranda di ricerca, Universita’ di Genova
Leonardi Emanuele, RDTa, Università di Parma
Lorenzon Jessica, dottoranda, Università di Padova
Macchiavelli Veronica, dottoranda, Università della Calabria
Maculan Alessandro, ricercatore sospeso, Università degli Studi Di Padova
Mainardi Arianna, Università Milano-Bicocca
Mantovan Claudia, RTDa Università di Padova
Maragliano Andrea, dottorando, Università di Genova (UNIGE)
Martorano Noemi, dottoranda, Università di Padova
Marturano Graziella, dottoranda, Università di Genova Mecca Margot, RTD, Universitat Pompeu Fabra di Barcellona
Midulla Fabiola, dottoranda, Università degli Studi di Napoli L’Orientale
Millefiorini Martina, dottoranda, Università Roma Tre
Missiroli Paolo, dottorando, Scuola Normale Superiore

Montanelli Marina, Assegnista di ricerca Università di Firenze
Moresco Andrea, dottorando, Scuola Normale Superiore di Pisa
Moro Valentina, Research Fellow Università di Rijeka
Mozzana Carlotta, RTDb, Università di Milano-Bicocca
Mura Bruna, ricercatrice sospesa
Occhiuto Giulio, dottorando, Università di Roma Tre
Ostanel Elena, assegnista, Università di Padova
Paglialonga Chiara, dottoranda, Università di Padova
Palladino Benedetta, borsista Università di Firenze
Paone Silvio, assegnista, Sapienza Università di Roma Pedace Chiara Federica, dottoranda, Università Roma Tre
Peroni Caterina, assegnista IRPPS-CNR
Peterlongo Gianmarco, Dottorando, Università di Bologna.
Pietron Florian, dottorando, Università della Calabria
Piga Angelo, ricercatore sospeso
Popolla Mariella, assegnista, Università di Genova
Radicioni Tommaso, dottorando Scuola Normale Superiore
Raffini Luca, RtdA, Università di Genova

Raparelli Francesco, Docente a contratto Università di Roma Tre
Ristuccia Livia, dottoranda, Scuola Normale Superiore
Rocca Stefania, ricercatrice sospesa
Romana Fiano Francesca, ricercatrice sospesa Salerno Giacomo-Maria, ricercatore sospeso
Scanga Paolo, dottorando, UNISA
Sterchele Luca, Postdoc, Università di Padova
Toffanin Angela, assegnista IRPPS-CNR
Venturini Silvia, assegnista, Sapienza Università di Roma Verdolini Valeria, RTDb, Università di Milano Bicocca
Vero Marta, cultrice della materia, Università di Pisa e borsista, Istituto Italiano di Studi Filosofici di Napoli
Vicentini Zoe, dottoranda, Sapienza Università di Roma
Viviano Giuseppe, dottorando, università di Salerno
Zaru Elia, dottorando, Scuola Normale Superiore