«Gli ultimi dati sul vertiginoso aumento di positività al Coronavirus del personale sanitario rendono prioritario rassicurare gli operatori più esposti effettuando rapidamente i tamponi, garantendo così la loro salute, quella delle loro famiglie e dei cittadini con i quali vengono a contatto»: è l’appello del presidente della Croce rossa di Napoli, Paolo Monorchio. Venerdì scorso il presidente della regione, Vincenzo De Luca, aveva annunciato: «In Campania entro inizio aprile ci saranno 3mila infetti. Se arriviamo, non all’8%, ma al 20, 30% dei contagi tra il personale medico salta tutto». Ieri pomeriggio i campani positivi erano 891, la metà proprio a Napoli e provincia.

Monorchio, perché è così importante testare chi è in prima linea?
Ho rinnovato la richiesta al presidente De Luca di rendere prioritari i tamponi, da subito, perché molti nostri operatori del 118 sono già fermi o a rischio contagio. Possiamo mettere a disposizione personale formato e mezzi per eseguirli in sicurezza. I medici e coloro che rispondono alle chiamate d’emergenza stanno pagando un prezzo molto alto. Da noi sono in quarantena con febbre 5 o 6 persone. Bisogna tutelare gli operatori perché altrimenti si ferma tutto, la Cri ha la maggioranza delle ambulanze in attività a Napoli, circa 10 al giorno. Il servizio deve funzionale ma in sicurezza, anche per tutelare i pazienti. Chi sta sull’ambulanza, se è infetto ma asintomatico, può portare in giro il virus. È necessario fare periodicamente i controlli.

Siete stati testati in questo mese di crisi?
No. Venerdì De Luca ha annunciato che partirà lo screening del personale sanitario, lo stesso ha promesso il governo. Le priorità sono tante ma questa rientra nella categoria delle cose da fare con urgenza, l’importante è non perdere altro tempo.

Quali attività svolgete?
A Napoli ci occupiamo del trasporto di persone con sospetto Corvid-19 o con il contagio già accertato. Oppure andiamo a fare i tamponi a domicilio. Ma trasportiamo anche i dializzati. Dopo ogni chiamata dobbiamo sanificare tutto. La quantità di interventi è più o meno la stessa rispetto a un mese fa ma adesso ogni trasporto richiede più tempo: ci vogliono 20 minuti per vestirsi e 20 per svestirsi. Soprattutto per svestirsi bisogna fare molta attenzione perché il rischio di contagio è più alto. A questo si sommano le attese, un intervento può durare anche ore.

Avete i dispositivi di protezione individuale necessari?
Ho consumato quasi tutti i miei dpi, tute, guanti, mascherine, soprascarpe. Solo di tute, ne abbiamo utilizzate circa 700, l’Asl Napoli 1 ci ha inviato una fornitura, insieme alle mascherine ffp2. Siamo provati, per gli operatori del 118 c’è un servizio telefonico interno di sostegno psicologico. Io dormo in una stanza da solo, a casa, perché ho paura di infettare la mia famiglia e come me fanno anche gli altri.