Meglio una prigione saudita o la miseria in Etiopia? Meglio nascondersi dalla polizia di re Salman o rischiare la persecuzione in casa? È la domanda a cui Riyadh vorrebbe che 400mila lavoratori illegali etiopi rispondano al più presto: l’amnistia «concessa» dall’Arabia saudita ai clandestini del paese africano, rinnovata un mese fa e scaduta ieri, non ha dato i frutti sperati. Secondo i dati del governo etiope, solo 60mila su 400mila (stimati, ovviamente, visto lo status di illegalità) hanno accettato di tornare in patria. A marzo Riyadh aveva minacciato di arresto entro 90 giorni gli etiopi illegali e per lo più...