La conversazione con Ferruccio Spinetti è  spedita, senza fronzoli, e diretta al cuore degli argomenti come è la sua musica e come sono i suoi dischi con Musica Nuda: duo che ha reso la “follia musicale” di far suonare voce e contrabbasso una realtà che si è materializzata in più di una dozzina di album e mille concerti e si rinnova con l’uscita recente di Leggera e un tour.

Se Petra Magoni è la voce, la parola, Spinetti è il compositore, arrangiatore, soprattutto contrabbassista e all’occasione capace di trasferire le semplici, ma solo all’apparenza, linee melodiche del suo strumento su una sei corde. Il loro incontro non è stato di quelli che “si decidono a tavolino”. “Ma fu casuale” – ricorda Spinetti – “avvenne durante una jam session e ci si ritrovò a suonare Roxanne ed eravamo solo Petra ed io, voce e contrabbasso”. Poi arrivò il primo disco: ”lo registrammo in un solo giorno”.

E da allora sono passati tredici anni e “ siamo giunti ad un album che come le altre nostre produzioni non aveva un piano progettuale e come per il nostro disco precedente, Little Wonder, ci siamo ritrovati un pacchetto di nuove canzoni originali, scritte non solo da noi. Poi ci siamo accorti che stavamo registrando un album interamente ed è la prima volta, tutto in italiano”.

Una vera sorpresa che però non ha spiazzato né agitato “la nostra grande insalatiera musicale che può mettere insieme Monteverdi e Tuca Tuca della Carra’”. “D’altronde siamo abituati a suonare di tutto, basta che le canzoni siano belle e questo album è fatto di belle canzoni”. Una scorsa ai crediti delle canzoni e appaiono “nomi di amici che ricorrono in molti nostri lavori, dalla grande famiglia di Avion Travel a Pacifico, a Stefano Bollani o a Tony Canto come altri che talvolta sono ospiti nei dischi allargando la formazione. Ascoltiamo di tutto, io oggi sono letteralmente flashato da Monica Salmaso, dal Brasile e dalla sua nuova scena musicale, e cerchiamo di applicare il nostro metodo di spogliazione progressiva della canzone, degli arrangiamenti, anche i più complicati.

Questo ci fa diventare Musica Nuda, che vuol dire suonare con le pantofole in casa. Una voce e frasi musicali semplici”. Facile a dirsi, meno a farsi quando s’ascoltano i raffinati intrecci vocali della Magoni con il groove dello strumento di Spinetti. Quest’ultima considerazione fa sorridere all’altro capo del telefono il musicista e ciò apre il discorso su Leggera, il nuovo album:”Il titolo vuol contrapporre la leggerezza di cui parlava Italo Calvino nelle sue Lezioni americane con musica leggera. Per me musica leggera vuol dire De Gregori, Conte, Gaber che era il massimo dal punto di vista letterario”. Fare la foto di copertina, magnifica nella composizione e per le implicazioni visuali che suggerisce, non deve essere stato però leggero:”sono vere armature medievali, prestate da un nostro fan, e’ stato faticoso indossarle, ma ne è valsa la pena”. Leggera è chiuso da un brano di Lauzi, Ti ruberò era rimasto fuori dalla scaletta di Little Wonder. Ci tenevamo lo suonavamo da tempo come ci sono canzoni che compaiono di frequente dal vivo che non sono state fissate su disco come Bellezze in biciclette, Cucurucu Paloma o La sera dei miracoli di Dalla che abbiamo suonato per due mesi. Per i grandi artisti amiamo esplorare zone non conosciute dei loro repertori. Anche la canzone di Luttazzi è praticamente un inedito. Di certo in concerto, nei prossimi live possiamo suonare anche canzoni di Niccolò Fabi, il più illuminato dei nostri cantautori, o di Sting appena ascoltate che possano per noi artigiani della musica sposare in pieno il nostro modo di sentire le canzoni”.