«Non possiamo demandare al funzionamento dei mercati la creazione di una società equa perché non hanno coscienza, non hanno morale, non sanno distinguere tra ciò che è giusto e ciò che non lo è. L’efficienza non è e non può essere l’unico elemento che regola la vita. C’è un limite oltre il quale il profitto diventa avidità e chi opera nel libero mercato ha il dover di fare i conti con la propria coscienza».

Non sono parole contenute nel «Das Kapital» di Karl Marx, bensì è il pensiero filosofico di Sergio Marchionne, uno dei dirigenti d’industria più pagati del mondo. Come noto ha esposto il suo pensiero di fronte ai vincitori del premio Luiss inerente la finanza. Molti sono rimasti stupiti per queste parole, pronunciate dal più renziano degli imprenditori italiani.

Riflessioni così diverse da quando nel 2011 durante i vorticosi giorni del referendum di Mirafiori disse: «Se non si raggiunge il 51% salta tutto e andiamo altrove. Fiat ha alternative nel mondo. Se il referendum non passerà ritorneremo a festeggiare a Detroit». Ma si sa, gli esseri umani spesso sono volubili e cambiano idea.

Il giorno successivo all’elaborazione di classe di Sergio Marchionne, la famiglia Agnelli, attraverso una assemblea straordinaria dei soci, ha annunciato che la sede fiscale di Exor – la scatola cinese che contiene quote azionarie di tutte le attività della famiglia, dalla Fca alla Cnh passando dalla Ferrari – sposterà la sede fiscale in Olanda. Il magico mondo dell’economia globale permette di pagare dove si preferisce.

Exor Spa viene quindi incorporata dentro Exor Holding N.V. una società di diritto olandese. Notizia attesa da tempo e passo conclusivo di una fuga di capitali sicuramente legittima sul piano normativo, ma dubbia sul piano morale, quello di cui parla appunto Sergio Marchionne.

Con questa operazione la cassaforte degli Agnelli, da sempre è stato lo strumento con cui si creano solide plusvalenze sul mercato finanziario, segue le sue controllate. Ad esempio la Fca soggiace al fisco inglese ed ha sede in Olanda.

I vantaggi per gli azionisti sono molto semplici: si pagano meno tasse. Quelle sulle plusvalenze passano dal 5% italiano allo 0% olandese. Ma gli Elkann negano che l’operazione sia stata effettuata per interessi economici: «L’85% del valore delle nostre società ha già sede in Olanda, semplicemente il contenitore segue il contenuto».
John Elkann ha aggiunto: «Abbiamo visto le attività delle nostre società prosperare in Italia da quando si sono domiciliate in Olanda. Non c’è dubbio che essere forti nel mondo rafforza le nostre società nei mercati in cui operano. Una scelta necessaria per andare nel mondo e rafforzare così anche le nostre attività in Italia».

Una manovra fatta per aiutare la competitività del gruppo e il benessere dei lavoratori, quindi.

Lavoratori che stanno già giovando delle strategie finanziarie della famiglia Agnelli: dopo sei anni 2369 operai e operaie ritornano alle carrozzerie d Mirafiori di Torino. I sindacati hanno firmato un contratto in cui l’orario è abbreviato del 55%, con un minimo del 30% sotto il quale l’azienda non può scendere. Un primo passo, dice la proprietà, verso la saturazione delle linee prossima ventura.