Gli impianti ex Ilva rischiano l’interruzione della fornitura di gas da parte di Snam, ma non nell’immediato. Ieri il Tar della Lombardia ha respinto il ricorso di Acciaierie d’Italia, ammettendo quindi la possibilità dello stop all’erogazione. AdI si rivolgerà al Consiglio di Stato, mossa che comporta il congelamento del provvedimento. Dalla relazione depositata da Arera il 28 dicembre, l’ex Ilva non ha individuato il fornitore sul libero mercato che possa far fronte al fabbisogno dell’acciaieria. L’Autorità, poi, ha evidenziato: «AdI, nel corso del 2023, ha ricevuto offerte dalla sola Eni la quale, da ultimo nel mese di ottobre, ha comunicato l’impossibilità di formulare offerte, rilevando il mancato rispetto del piano di rientro previsto da un accordo transattivo stipulato tra le parti».

Alla Snam risultano fatture non pagate per 109 milioni scadute lo scorso 31 dicembre, a cui vanno aggiunti gli importi del servizio erogato nei mesi di novembre e dicembre 2023 per un totale stimato di circa 69 milioni di euro. Il Tar, pur riconoscendo che gli impianti «costituiscono stabilimenti di interesse strategico nazionale», ha respinto il ricorso di AdI «ritenuto che non si può continuare a far gravare sulla fiscalità generale, che sostiene la spesa per il servizio di default trasporto, parte dei costi indispensabili per lo svolgimento dell’attività di impresa della ricorrente». L’azienda ha una grave mancanza di liquidità, governo e socio privato (ArcelorMittal) sono alle prese con un complicato divorzio.