A volte accade, che i linguaggi trovino la strada per incontrarsi, contaminarsi e produrre novità, che nascano nuovi generi ancora non identificabili con un nome preciso. Come per il bellissimo ‘Ncapace di Eleonora Danco (ancora al Nuovo Sacher di Roma fino al 14 aprile) che non può essere incasellato nel genere documentario, troppo riduttivo, e mescola cinema del reale e lunga pratica teatrale. Evidentemente la durissima crisi economica che ci ha colpito non è riuscita ad ammutolire del tutto chi ha qualcosa da dire. Così mi ha incuriosito sapere che Iacopo Quadri, ottimo montatore di cinema e, recentemente, autore di un documentario sul lavoro di Luca Ronconi “La scuola d’estate” (girato nel centro teatrale Santacristina in Umbria) , si è “artisticamente” unito a Davide Barletti, regista , che con Lorenzo Conte, Mattia Mariani ed Edoardo Cicchetti ha fondato la “Fluid Video Crew Produzioni Audiovisive Indipendenti” ( Fine pena mai, Non c’era nessuna signora a quel tavolo, Il cinema di Cecilia Mangini, Italian sud-est, ecc.), per girare insieme (firmano entrambi la regia) ”Il popolo segreto dell’Odin” prodotto da Fluid Produzione e Ubu Libri a cui si è aggiunto il contributo di Apulia Film Commission e di Fondo Media (fondo europeo). La scintilla che ha acceso l’interesse di entrambi si chiama Eugenio Barba, considerato uno degli ultimi dei grandi maestri del teatro, salentino, nato a Gallipoli, fondatore, cinquant’anni fa, del’Odin Teatret gruppo di ricerca perpetua e resistente che ha la sua sede a Hostelbro in Danimarca . Immagino che Iacopo Quadri abbia sentito parlare di teatro fin da quando era nella culla, ora gestisce la casa editrice Ubu libri ereditata da suo padre (Franco Quadri: critico, traduttore, direttore di alcune delle più belle edizioni della Biennale teatro, delle Orestiadi di Gibellina, del Premio Riccione per il Teatro d’Autore, ideatore dell’École des Maîtres, fondatore del Premio Ubu e della omonima e benemerita casa editrice che tanto teatro contemporaneo ha pubblicato); Davide Barletti è nato e vive a Lecce e fin da quando era un ragazzino ha sentito parlare di questo mitico Barba, pugliese come lui, che se ne era andato dal caldo e amichevole sud per fondare un gruppo teatrale nella fredda Danimarca, di cui si narravano leggendarie imprese: l’invasione del Salento con teatranti, acrobati, danzatori e musicanti che si aggiravano sui trampoli per i paesi, i volti nascosti da maschere variopinte, riti nordici che si fondevano con le processioni cristiano-pagane del profondo sud. A Gennaio Iacopo e Davide scrivono una mail a Barba pensando di girare un film in occasione dei festeggiamenti per il 50° dell’Odin Teatret, poi a marzo lo incontrano in Italia, Barba accetta di farsi intervistare ma di rispondere solo a 3 domande già concordate, stessa concessione fatta anche ad altri giornalisti stranieri, “di filmati ne sono stati già fatti troppi” dice. Non esattamente quello che Iacopo e Davide avevano immaginato, ciò nonostante decidono di andare comunque, organizzano una piccola troupe e partono a giugno 2014. Per fortuna appena arrivati, proprio il primo giorno, dopo aver fatto un giro per la struttura, accompagnati da Barba in persona, la situazione cambia e il grande regista ,contraddicendo le rigide premesse che aveva posto, concede ai due registi il permesso di riprendere quello che avviene durante la settimana di festeggiamenti. Così Iacopo e Davide hanno accumulato parecchie ore di materiale eterogeneo che stanno montando, non sono riprese di uno spettacolo”compiuto” ma questo è un bene, meglio lasciare al teatro la sua prerogativa di essere fruibile “dal vivo” e usare il linguaggio filmico per svelare tutto ciò che fuori dal palcoscenico vive e crea.