Qui al cohousing questa serata è dedicata alla «giornata della memoria». Il 27 gennaio 1945 i cancelli di Auschwitz vengono abbattuti dalle truppe dell’Armata Rossa. Come è stato possibile tanto orrore? Per Ernesto è storia della natura: gli animali si sbranano e gli uomini sono animali. Per Pier è storia dell’umanità: da sempre esistono guerre e stermini. Aurora ragiona sul come evitare tutto ciò e Lola attualizza la questione all’oggi ed ai migranti. Ognuno abbozza una risposta, cosciente della sua parzialità. Per Smirna la questione è l’etica. Racconta del recente libro di Vito Mancuso, filosofo e teologo: «Etica per giorni difficili», Garzanti 2022. Per Mancuso, in tempi di crisi per l’etica, è importante riprendere la questione del bene, e perché preferirlo al male, anche dove questo sembri più conveniente, e di un’etica collettiva condivisa, che aiuti a gestire problemi e conoscenze. Nella prima parte del libro, dal titolo «Questione teoretica», l’autore propone la sua idea di etica con una decisa critica al pensiero del filosofo Friedrich Nietzsche, coincidente con la visione nazifascista che purtroppo trova sempre più consenso oggi nell’idea che una buona vita sia solo affermazione di sé. Per Nietzsche, natura dell’essere è la Volontà di Potenza, ed una vita «giusta» la deve esercitare in ogni modo.

Per Nietzsche etica è la psiche risentita dei deboli, che, invidiosi, per difendersi dai forti e potenti, inventano l’idea di Bene. Invece per Mancuso la natura dell’essere è Volontà di Relazione, ordinata e armoniosa. A governare il mondo non è la forza bruta, l’arbitrio, altrimenti non avremmo il cosmo, che rimanda a ordine e bellezza. L’etica è questa logica aggregativa della natura applicata all’espressione dell’esistenza umana consapevole. Etica è abitare e custodire il mondo con senso di uguaglianza e fraternità. Fondamento dell’etica è «il valore», inteso come riconoscere qualcosa di più importante dell’interesse immediato e personale, e «la libertà», come capacità di farsene responsabili. Il cuore è l’organo dell’etica. Oggi manca un’educazione al cuore. Nella seconda parte del libro, Mancuso applica la sua idea di etica, con coraggio e controcorrente, ad una serie di ambiti concreti: sessualità, politica, guerra, ecologia. Propone un cambio di visione: dall’antropocentrismo all’«alberocentrismo», in sintonia con Arne Naess, fondatore dell’ecologia profonda. Nella casa si ascoltano queste riflessioni come dono al pensare, mentre un’altra notte scende, con un buio che sembra fare meno paura.