C’è una lunga colonna di macchine in doppia fila davanti al Dopolavoro ferroviario di Ancona, una carovana immobile e silenziosa che si contrappone alle voci provenienti dall’interno. Il ristorante ospita la cena a sostegno del manifesto organizzata dal circolo culturale cittadino Laboratorio sociale e un folto gruppo di persone ha risposto alla chiamata, organizzata da un veterano del Manifesto di Ancona, Daniele Dubini. All’entrata il cameriere sorride e indica la porta senza dire una parola. La stanza, calda e affollata, accoglie quasi un centinaio di persone: un’umanità che, come canterebbe Bob Dylan, ha trovato ‘riparo dalla tempesta’ attraverso questo esercizio...