I film, i libri, i dischi, ecc., non come fine, il che sarebbe mero feticcio, semplice collezionismo (scrive Benzoni: «Libri giornali riviste dischi caramelle:/ è la mia solitudine»); ma come strumento per affrontare il nuovo anno, un altro anno di questa assurda Storia; bussola per orientarsi in assenza di senso, in assenza di coordinate. Sta per uscire da Feltrinelli la ristampa del libro di Gianni Celati, Le avventure di Guizzardi, che mancava dal 1994: inutile dirlo, una scrittura connotata, una forma, una delle poche nello scialbore della letteratura contemporanea. Poi da Crocetti un cortocircuito degli idiomi, dei significanti: le poesie di Mandelstam tradotte da Paul Celan; e nella collana Bur di Rizzoli una nuova edizione dei racconti di Katherine Mansfield, mai dimenticata, mai dimenticato quello spazio-tempo spesso sospeso in cui i personaggi non possono che trepidare nel brulicame atmosferico. Classici insomma, in qualche modo, quando le voci contemporanee stentano a trovare una sintassi e si rivelano mera balbuzie e cacofonia, a parte qualcuno: Mari, Cartarescu, Montesano e qualche storia a fumetti, tra cui quelle di Risuleo e Pronostico autori de L’eletto in uscita per Coconino. Stando alle notizie che arrivano, la stagione cinematografica non promette cose eclatanti, quelle storie universali come Bones and All o Nostalgia, The Fabelmans oppure Memoria, che invece hanno segnato il 2022. A ogni modo aspetto con un certo interesse ancora Guadagnino con il suo tennistico Challengers e Io capitano di Garrone.

POI UN’IMMERSIONE nella fantasia e in immaginari cupi: The Shrouds di David Cronenberg; Infinity Pool di suo figlio Brandon e Bussano alla porta di Shyamalan. Riguardo alla musica mi pare che sia nell’ambito del kraut (si dice che i Motrik stiano lavorando al loro nuovo disco), dello space-rock, di certa psichedelia arabescata, che ci si possa aspettare visibilii, visioni del cosmo piuttosto che interpretazioni della Storia, la vicenda di una particella astrale sottoposta a campi gravitazionali anziché quella del vivente schiacciato dal peso del mondo.