Giesù, Giesù!/A morte, ccà, è ssulo festa a mmare,/nu rinfresco,/un giro pirotecnico/cchiù terribile ’e n’invasione.» Scheggia tratta da Partitura (’88) che con Rasoi (’91) incarna una scrittura poetica tra le più labirintiche, rapsodiche, irregolari che Enzo Moscato (Napoli, 20 aprile 1948/13 gennaio 2024) abbia scritto, ovvero, messo sulla pagina e poi messo sulla scena. Perché il lavoro di Moscato germina, sin dai primi scritti, innanzitutto sulla pagina. L’Orfeo-Moscato canta e dis-canta una Lingua ibrida immaginifica che amalgama suoni dialettali, ricordi, antiche nenie, lingua colta, linguaggio dei mass media, linguaggio ancestrale degli avi, immagini, sensazioni, filosofia, meta-storia, espressioni idiomatiche e che...