Il titolo è A Quiet Passion, ma avrebbe potuto anche essere «A Quiet Rebellion». La ribellione quieta di Emily Dickinson, protagonista del biopic di Terence Davies che torna, a sedici anni da La casa della gioia a immedesimarsi nello sguardo di un personaggio femminile. Ancora memoria, ancora famiglia e tormenti esistenziali indagati con coerenza di pensiero e di forma dal regista settantaduenne, in una sorta di transfert con una donna solitaria, come si evince fin dalla prima emblematica sequenza, che racchiude il senso di un’intera «vita minore» segnata dall’intransigenza, dal rigore morale, ma anche da una spinta verso l’emancipazione decisamente...