Dopo nove mesi di carcere il soldato israeliano Elor Azaria è tornato ieri a casa dove è stato accolto come un eroe da parenti, amici e una folla di sostenitori. Azaria ha scontato solo metà della pena per l’uccisione a sangue freddo, compiuta il 24 marzo 2016 a Hebron, del palestinese Abdul Fatah al-Sharif che era a terra ferito gravemente, colpito da militari israeliani dopo aver tentato un accoltellamento. Azaria gli aveva sparato alla testa da distanza ravvicinata senza alcun motivo apparente, come mostra un video diffuso dal centro per i diritti umani B’Tselem. Malgrado ciò il soldato è stato condannato a 18 mesi di carcere per “omicidio colposo”, pena poi dimezzata. In Israele Azaria è stato subito dipinto come un eroe, un soldato che aveva fatto semplicemente il suo dovere. A favore della sua liberazione immediata si sono espressi in questi mesi migliaia di israeliani tra i quali alcuni ministri e numerosi parlamentari. Per lui sono state raccolte donazioni per decine di migliaia di euro. La 17enne palestinese Ahed Tamimi per aver schiaffeggiato due soldati sta scontando una pena di 8 mesi di carcere e ha evitato una condanna più pesante solo dopo il patteggiamento con i giudici militari. (mi.gio)
Elor Azaria, il soldato-killer torna a casa
Cisgiordania occupata. Dopo soli nove mesi di carcere è stato liberato ieri il militare che due anni fa ad Hebron uccise a sangue freddo un palestinese.
Cisgiordania occupata. Dopo soli nove mesi di carcere è stato liberato ieri il militare che due anni fa ad Hebron uccise a sangue freddo un palestinese.
Pubblicato 6 anni faEdizione del 9 maggio 2018
Michele Giorgio, GERUSALEMME
Pubblicato 6 anni faEdizione del 9 maggio 2018