La pandemia ha generato fra gli artisti molteplici reazioni. Chi si è fermato impossibilitato a comporre in mancanza di stimoli, chi non ha negato la depressione o chi si è lanciato in asettici live set in streaming. Elisa Toffoli da Monfalcone, 44 anni, oltre 20 da protagonista della musica italiana a cavallo fra pop, rock, canzone d’autore e quel tocco di mainstream che ha fatto storcere il naso a più di un fan della prima ora, ha reagito con furore compositivo. Una overdose che ha prodotto 25 canzoni, 27 nell’edizione digitale, inserendole in un doppio album Ritorno al futuro/Back to the future (Island//Universal), che ha volutamente suddiviso in un disco in italiano e in un altro in inglese. «E a dire il vero – racconta – ne avrei pronte ancora molte altre». Disco ricco e eterogeneo negli stili: «Si lo so, sembra anomalo che in un momento in cui si parla di ritorno alla canzone singola e di fine dell’album come oggetto fisico, io addirittura ne pubblichi uno doppio. Ma in realtà è stata come una reazione a questi mesi di chiusure forzate e di inevitabili distanziamenti».

UN APPROCCIO complessivo di totale libertà creativa: «Nessuna delle mie anime è stata mai messa nell’angolino, ma ci sono stati momenti in passato in cui ho scelto volutamente una soluzione più lineare. A volte ho cercato di plasmare un percorso artistico e incanalarlo per evitare che mi portasse altrove».
Qui accade l’esatto contrario, anche se i due volumi hanno una precisa identità: il disco di pezzi italiani è legato a suoni modernissimi e decisamente pop, l’album in inglese spazia da derive progressive (Show’s rollin) a ballate sontuose (Tears May Roll Down Now), approcci minimali e aperture rock (Fire). Sound potente a cui hanno messo mano oltre che Elisa anche produttori come Stevie Aiello – al lavoro con Thirty Seconds to Mars, Patrick Warren, DRDM, Davide Petrella. Tante le collaborazioni – tutte concentrate nel disco in italiano – con duetti con Rkomi (Quello che manca) Jovanotti (Palla al centro) e un curioso up tempo stile sixties (Luglio) dove ha ingaggiato le tre voci soul di Giorgia, Elodie e Roshelle. «Ho cercato di far somigliare il disco più a una playlist che a un disco concept – ribadisce – perché i due anni che abbiamo passato mi hanno spinta a un lavoro che fosse anche una valvola di sfogo. Era inevitabile».

NEI TESTI però un comune denominatore c’è, è il tema ambientale: «Sono consapevole che siamo sempre più vicini a un punto di non ritorno: io sono anni che cerco nel mio piccolo di vivere nel rispetto dell’ambiente organizzando me stessa e la mia famiglia in una modalità eco sostenibile». E non a caso proprio ieri è stato annunciato che l’artista friulana, in qualità di Advocate/Champion della Campagna delle Nazioni Unite sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Un Sdg Action Campaign) sarà la Direttrice artistica di Heroes Festival 2022, la terza edizione del Festival che si terrà dal 28 maggio al 31 maggio a Verona, che quest’anno sarà totalmente dedicato alla divulgazione di una nuova responsabilità nella lotta al cambiamento climatico. Elisa, insieme a Heroes Festival 2022, sarà promotrice di una serie di iniziative con l’intento di animare la città con palchi, concerti, installazioni diffuse, meeting, incontri con istituzioni, esperti e ambientalisti per la promozione di un’innovazione tecnologica sostenibile e un’educazione «green». La cantante sarà protagonista a Verona di tre grandi show-evento, il 28, 30 e 31 maggio, durante i quali inviterà sul palco amici e colleghi con i quali condivide la necessità di agire con urgenza a tutela del pianeta.