Benzina alle stelle in Egitto: gli aumenti superano il 67%. Stessa sorte per le bollette dell’elettricità i cui aumenti superano il 50%. Sono i primi effetti della revisione dei sussidi, voluta dal neo-eletto presidente, l’ex generale Abdel Fattah al-Sisi. Secondo il ministero dell’Economia, questo è solo il primo, 44 miliardi di ghinee (4,5 miliardi di euro), di una serie di tagli alla spesa pubblica annunciati dal secondo governo dell’ex uomo di Mubarak, Ibrahim Mahleb. Code per fare il pieno di benzina si sono registrate in ogni stazione di rifornimento al Cairo e in tutto il paese negli ultimi giorni, fino alla vigilia degli aumenti, entrati in vigore ieri. Decine di tassisti si sono opposti ai rincari bloccando il traffico nel quartiere di Heliopolis.

In vista dei negoziati per il prestito all’Egitto da parte del Fondo monetario internazionale (Fmi), Sisi farà uso anche della consulenza eccellente dell’ex premier britannico Tony Blair. Dal 2007 inviato per il Medio oriente di Nazioni unite, Unione europea, Usa e Russia, Blair sbarcherà in Egitto nell’ambito di un programma finanziato dagli Emirati arabi. I New labour a Londra hanno duramente criticato la decisione del politico. Secondo loro, potrebbe avere ricadute negative sul partito progressista inglese per il sostegno che in questo modo l’ex premier assicurerebbe al regime di Sisi che si è macchiato di arresti sommari, censura all’informazione e uccisioni di migliaia di attivisti.

Non si placa neppure la vendetta dei giudici egiziani contro gli islamisti. 37 dei 48 imputati nel processo per il blocco, nell’autunno scorso, della strada che dal Cairo conduce a Qalyoub sono stati condannati a morte. Non solo, si avvicina l’esecuzione della pena capitale per la guida suprema dei Fratelli musulmani, Mohammed Badie, e il leader del partito islamista Libertà e giustizia, Mohammed Beltagy, che hanno visto la loro condanna confermata, insieme ad altri otto imputati, dal gran muftì che, secondo la legge egiziana, può graziare i condannati a morte.

Lo scorso marzo la Corte penale di Minya aveva condannato quasi 700 islamisti, su 1200 imputati, alla pena di morte per gli scontri avvenuti nella città dell’Alto Egitto dopo il massacro di Rabaa al-Adaweya dell’agosto scorso.
Sono proseguite per due giorni le violenze e gli arresti dopo il primo anniversario del colpo di stato militare del 3 luglio 2013. Secondo il ministero dell’Interno, sono 196 i sostenitori dell’ex presidente egiziano Mohammed Morsi, arrestati nel primo anniversario dalla sua deposizione.

In particolare, l’Alleanza nazionale per il sostegno alla Legittimità che raggruppa esponenti della confraternita, salafiti di al-Watan e sostenitori delle gamaat al-islamyya, ha subito una nuova ondata di arresti. Tra i politici fermati, ci sono il leader e coordinatore, Magdy Qorqor, il caporedattore del giornale Al-Shaab (popolo), Magdy Hussien e il presidente ad interim delle gamaat, Nasr Abdel Salam. E così, in un report diffuso da Amnesty International in occasione del primo anniversario dal golpe, si denuncia l’arresto di oltre 16mila persone di cui 80 morte in prigione. Nel documento si riferisce dell’uso sistematico della tortura nelle carceri egiziane, appoggiato dalla giustizia penale del paese.

Gli arresti hanno fatto seguito a una serie infinita di ordigni rudimentali che hanno provocato alcuni feriti e danni minori al centro del Cairo, nei quartieri Abasseya, Kerdasa e Embaba. Un ordigno rudimentale è esploso su un treno ad Alessandria, ferendo sette persone tra cui un bambino. L’esplosione si è verificata nella notte in una carrozza passeggeri che si stava dirigendo verso il quartiere di Sidi Gaber. Un’altra bomba sarebbe esplosa accidentalmente alle porte di una fattoria al Fayoum, uccidendo tre islamisti.

Infine, è stato ritrovato giovedì scorso nell’obitorio Zeinum a Sayeda Zeinab, quartiere popolare del Cairo, dopo una settimana in cui non si avevano sue notizie, il corpo senza vita di Hisham Rizk. Il ragazzo, 19 anni, noto per i suoi graffiti antiregime, frequentava la Facoltà di Belle arti dell’Università di Helwan. Hisham faceva parte della gioventù dei Fratelli musulmani e lavorava come disegnatore per il sito Yanaier.