La giornalista Enrica Firpo ha lanciato qualche tempo fa l’hastag #EmptyVatican, che ha consentito a un gruppo di instagramer di visitare i i Musei Vaticani in totale solitudine. Secondo Enrica «Non c’è niente di meglio che avere un museo vuoto a propria disposizione». Noi, i musei, in perenne crisi economica, li preferiamo pieni.

Chiudiamo perciò il 2015 segnalandovi alcune realtà che meriterebbero un pubblico ben più vasto. Il Museo di Arte Orientale di Torino, via San Domenico 11, 011/4436927, raduna oltre duemila opere dai Paesi asiatici, tra il IV millennio a.C. e il XX secolo. Splendido il palazzo, magnifici i pezzi, raffinati gli allestimenti. Nell’ex Ansaldo di Milano, via Tortona 56, 0254917, il complesso del Museo delle Culture racconta le culture del mondo e custodisce gli oltre settemila pezzi delle civiche Raccolte etnografiche.

Palazzo Grimani, Venezia, Ramo Grimani, Castello 4858, 0412411507, 5200345, è stato riaperto nel 2008 dopo oltre trent’anni di restauri. Edificio rinascimentale che miscela elementi veneziani e tosco – romani, incanta per la bellezza della scala di accesso, il cortile, la Tribuna, le decorazioni pittoriche, gli arredi. L’antiquario Stefano Bardini, morto in tarda età nel 1922, acquisì migliaia di dipinti, sculture, oggetti d’arte. Pollaiolo, Tintoretto, Guercino, Andrea Della Robbia sfilano accanto a tappeti d’Oriente, mobili, strumenti musicali. Siamo a Firenze, Museo Bardini, via dei Renai 37, 0552342427.

La Centrale Montemartini di Roma, via Ostiense 106, 060608, prima fornitrice di energia elettrica alla città, accoglie decine di sculture greche e romane dai Musei Capitolini. La loro presenza in mezzo ai macchinari restaurati ha creato una scenografia emozionante, oltre che di inestimabile valore. Architettura industriale anche in Traversa Pietrarsa, 081472003, Napoli, per il Museo nazionale ferroviario. Nei quattro padiglioni, locomotive a vapore ed elettriche, locomotori, carrozze d’epoca, modelli di treni e il plastico Trecentotreni, lungo diciotto metri e largo due. Riferimenti gastronomici per il dopo museo. Caffè Vini Ranzini, via Porta Palatina 9, 0117650477, Torino.

Una delle ultime piole (osterie) con piatti di tradizione come le acciughe e la lingua al verde, i salumi, i formaggi, le polpette. Anatolia, via Giambellino 15, 024235885, Milano. Khebab fatto in casa da ottime materie prime, falaffel, pizza turca. A Venezia il menu della Cantina Do Spade, San Polo 859, 0415210583, propone polpette, calamari, frittini, cicchetti e vino schietto per circa 20/25 euro. Il padiglione ’800 del Mercato Centrale di Firenze è il nuovo tempio del cibo dal mattino alle zerouna.

Pesce, lampredotto, pasta fresca, carni, mozzarella e formaggi, gelati, pasticceria, da assaporare seduti con un bicchiere di vino o di birra a uno dei tanti tavoloni. Trattoria Pietrarsa, corso Garibaldi 237, 081275754, Napoli. Pesce e dintorni: antipasto di calamari, impepata di cozze, linguine allo scoglio, frittura di calamari, caprese con gelato. Buon 2016 sia augurio scaramantico.

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