il manifesto


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Edizione del 3 settembre 2015

Non ha nome, non avrà terra: è l’immagine choc del piccolo profugo siriano trovato cadavere sulla spiaggia di Bodrum in Turchia, dopo l’ennesimo naufragio nel Mediterraneo. E mentre l’Unione europea si dissolve sulla chiusura delle frontiere, il governo della Repubblica Ceca identifica i migranti «marchiandoli» con dei numeri. A Budapest profughi ancora bloccati alla stazione

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