Dare «stabilità e certezza» ai contributi diretti all’editoria. Il sottosegretario Andrea Martella lo ha ribadito ieri, davanti alla commissione cultura della camera dove è tornato dopo la pubblicazione della legge di bilancio. Legge che prevede il differimento di un anno dei tagli ai contributi per i giornali in cooperativa o non profit (come il manifesto) perché il governo possa «ridisegnare l’intero sistema con una legge organica» coinvolgendo il parlamento. Ai deputati che gli hanno fatto notare come un anno per una riforma ambiziosa è un termine troppo breve, Martella ha risposto che «può essere, ma non si tratta di partire da zero, bisogna coordinare una serie di interventi già previsti nel passato». È probabile che se ne riparlerà in sede di presentazione degli emendamenti alla legge di bilancio. Così come si riparlerà dei prepensionamenti, al momento non rifinanziati, ma «le risorse ci sono e la questione si sta perfezionando», ha detto il sottosegretario che ha la delega all’editoria. Lo strumento, ha confermato, «è sicuramente necessario». Ha aggiunto poi che la riforma dovrà «seguire contemporaneamente la salvaguardia del cartaceo e l’attenzione alle nuove tecnologie». E ha assicurato che non ci sono problemi sul tema nel rapporto tra Pd e 5 Stelle: «Ne abbiamo parlato nel governo e abbiamo raggiunto un’intesa che ritroviamo nella legge di bilancio, posso assicurare sulla tenuta di queste scelte».