Non c’è domanda a cui sia più difficile rispondere di «Come stai?». Tranne casi rari, nei quali l’interpellato si sente in pace con sé e col mondo, il dubbio è se rispondere sinceramente, travolgendo l’interlocutore con una slavina di angustie e di problemi, o limitarsi – come si fa quasi sempre – a un generico «Bene», pilotando poi la conversazione verso orizzonti più tranquilli. In ogni caso, il consiglio è di non rivolgere mai il fatidico interrogativo a chi lavora nell’editoria. Stando a un’inchiesta del periodico specializzato britannico The Bookseller, almeno nel Regno Unito la situazione è disastrosa: «L’89% dei...