Secondo l’economista americano Larry Summers, professore ed ex presidente dell’università di Harvard, oltre che segretario del Tesoro fra il 1990 e il 2011, e consigliere economico di Barack Obama dal 2009 al 2010 «Bisogna ristrutturare il debito dell’Ucraina, se necessario, se cioè i creditori continueranno a rifiutarsi di accettare la realtà economica, anche preparando il paese al default».

A Kiev, sottolinea Summers, è al lavoro al governo in questo momento «il gruppo di economisti più riformisti» dall’indipendenza all’inizio degli anni Novanta, che il paese ha dimostrato «reale coraggio politico contro la corruzione e in modo particolare per diminuire in modo aggressivo i sussidi all’energia che generavano grandi sprechi consentendo il prezzo del gas di decuplicare nell’ultimo anno».

Intanto, dopo mesi di crisi, in seguito all’incontro a Sochi la scorsa settimana fra Vladimir Putin e John Kerry, Stati uniti e Russia riprendono a cooperare sui dossier dell’Ucraina – con gli Usa che aprono un canale di discussione bilaterale parallelo a quello dei negoziatori europei di Francia e Germania – e della Siria.

È arrivata a Mosca l’assistente del segretario di Stato per l’Europa Victoria Nuland che ieri ha incontrato il vice ministro degli Esteri russo Grigory Karasin, per discutere «prima di tutto dell’attuazione degli accordi di Minsk, e dell’avvio di un dialogo fra Kiev e le regioni di Donetsk e Lugansk», come ha detto Karasin, citato dalla Tass. All’incontro prenderà parte anche un altro vice ministro russo, Sergei Ryabkov, secondo cui in agenda vi è anche la discussione delle relazioni bilaterali. In ogni caso, la presenza di Nuland a Mosca è un segno dello spazio di miglioramento esistente in questo momento per le relazioni fra Russia e Stati Uniti. «Nell’incontro fra il presidente Putin il ministro Lavrov e il segretario di stato Kerry si è detto che c’era bisogno di un dialogo più stretto».