Di Kafka, Adorno disse che «la falsa fama, la nefasta variante di quell’oblio che Kafka auspicava per sé con estrema serietà costringe all’insistenza di fronte all’enigma. Poco di ciò che è stato scritto su di lui conta; il più è esistenzialismo». A Umberto Eco è toccato, probabilmente, un destino postumo specularmente opposto a quello che Adorno assegnò a Kafka. La cifra di Kafka è l’enigma, quella di Eco è il suo scioglimento, l’interpretazione che rende l’oscuro trasparente, che alla dizione esoterica preferisce la geometria dell’argomentazione. Se la fama dell’autore del Processo si lega all’immagine falsificante che ne hanno dato i...