È sufficiente entrare nel laboratorio di pittura della cooperativa Sociale di Birago Lentate, per intuire la dedizione e l’impegno con cui questi lavori sono sempre fatti. E come ne siano seriamente coinvolti i giovani, ragazzi e ragazze, realizzatori.

Nata nel 1989, Oasi esiste grazie alla volontà di Romano Longoni per offrire sostegno e occupazione alle persone disabili del territorio di Lentate Birago e di tutta la zona limitrofa. Di Oasi, oggi, ne esiste anche una seconda, più recente, con sede a Barlassina (sempre in provincia di Monza-Brianza). Anche qui ci si prende cura di ragazzi con quelle stesse disabilità, sia intellettuali che fisiche, già incontrate a Lentate.

Per essere ancora più precisi, sul sito www.oasibirago.org, si legge anche che “La Cooperativa Sociale Oasi è iscritta all’albo delle Cooperative (…) e si occupa dell’inserimento lavorativo di persone svantaggiate”. Nel 2011 è stato dato inizio alla presenza di Oasi Lab, ovvero un luogo in cui i ragazzi sono aiutati con l’intento di essere resi sempre più capaci e indipendenti. “Pertanto, a partire da gennaio 2011, la Cooperativa Oasi offre il servizio ‘Oasi Lab’, formato da laboratori ludico-ricreativi oltre che formativi destinati a questa utenza.” Oasi Lab si è poi trasformata in Servizio Formazione all’Autonomia (S.F.A.) dal primo febbraio del 2017, ed è un programma dedicato alle persone con disabilità fisica e/o intellettiva di età compresa tra i 16 ai 35anni. (Anche se pare molto improbabile che anche una sola persona possa essere poi realmente mandata a casa, avendo superato il limite di età).

Invece gli artisti (molti dei quali generalmente preferiscono dedicarsi ai laboratori di pittura), sono riuniti in gruppi di massimo 7 persone per ogni volontario/insegnante disponibile per seguirli. Tutte le settimane, per due volte, si possono incontrare i ragazzi impegnati nella realizzazione di opere in argilla nell’apposito laboratorio, impegnati in cucina, o anche nel laboratorio di musica. E poi, ovviamente, incontriamo anche i ragazzi che stanno di fronte ad una tela con pennello e tavolozza di colori sempre a portata di mano.

I 28 ragazzi ospitati da Laboratori Oasi per il prossimo anno, si daranno da fare nei laboratori di via Cadorna, e si impegneranno in tanti modi diversi. Qualcun altro, in alternativa alla realizzazione di opere pittoriche o di opere in argilla, si dedicherà anche a un lavoro, cioè a quegli assemblaggi di molle per elettrodomestici con oblò, che vengono utilizzati da aziende locali e pagati.

L’obiettivo principale resta sempre e comunque l’integrazione sociale, ritenuta indispensabile per una piena realizzazione. Ci sono tante cose da imparare, quando ci si trova impegnati nell’affiancamento a giovani che hanno comunque tutta la volontà necessaria per affrontare la disabilità che li accompagna. Stefano, per esempio, è riuscito a riprodurre l’amatissimo (da tutti!) dipinto “La notte stellata” di Vincent Van Gogh (sicuramente un quadro che non dovrebbe incontrare troppe difficoltà nell’essere venduto). Oggi ha da poco finito un Keith Haring e si sta preparando per mettere mano a un nuovo bellissimo quadro di Monet.

Si deve precisare che non è necessario chiedere un dipinto che è stato già riprodotto da questi illustri e attentissimi quasi-falsari (!). Si può scegliere direttamente il quadro che più ci piace, e se ne valuterà il futuro miglior autore per replicarlo.

Supervisionati e accompagnati dall’architetto Marco Tonegato e dall’ingegner Lorenzo Cassina, qui si riesce a dare aiuto e vita a tutte le potenzialità di questi giovani artisti e creatori ancora in erba.

Ricapitolando, Oasi di Lentate Birago resta, da quasi trent’anni, un punto di sostegno, di lavoro e, perché no, oggi anche di piccolo guadagno che, chissà mai, un giorno potrebbe diventare più importante grazie alle riuscitissime opere artistiche dei giovani Picasso, Mirò, de Lempicka, Van Gogh, Munch, e tantissimi altri… Resta poi il problema di riuscire a ripagare i lavori di cui necessita il tetto dell’edificio che ospita i ragazzi che lavorano per le industrie vicine. Si deve riuscire a sistemare completamente il tetto attraverso la totale rimozione della copertura, fatta in parte di tegole, in parte di amianto cemento. Copertura che presenta anche alcune infiltrazioni di acqua.

Il sito internet, www.oasibirago.org, rappresenta una semplice, ma molto articolata narrazione introduttiva, di tutto quello che viene fatto ogni giorno. Nei giorni che sono sempre giorni come gli altri, ma sempre immensamente importanti.

Già, proprio quei giorni importanti che si ripetono e in cui si ritrova sempre un altro pezzo di fiducia in se stessi.

Francesco, per esempio, che ha venduto da poco il suo dipinto di Guernica (in versione ovviamente ridotta) ad un amico, Andrew Lee, che vive a New York, adesso si sta dedicando a una nuova opera, ovvero L’Uomo Vitruviano di Leonardo Da Vinci.

Fondamentale, nel caso si avesse intenzione di avere un bellissimo falso appeso in casa sopra il divano, è guardare l’elenco, il lungo elenco, di tutte le opere, e guardarle nelle diverse versioni che sono già state realizzate. Per comprarle, o per ordinarle di nuovo e farle rifare, potrebbe bastare una visita al sito e magari una telefonata. No?

Sulla pagina www.oasibirago.org/cooperativa/laboratorio-di-pittura/, ci sono elencati tutti i capolavori copiati e proposti oggi sul mercato grazie all’opera di questi incommensurabili falsari (Ovvio, si fa per dire!….), Sempre sul sito sono anche elencate le mostre organizzate per vendere i dipinti, come le ultime: la 2^ edizione di “Mostra in Villa”, allestita presso Villa Raimondi-Carpegna tra il 30 settembre e il 1° ottobre 2017, e soprattutto l’asta benefica di Falsi D’autore aperta giovedì 12 luglio (presso il cortile di Villa Cenacolo a Lentate), a cui è seguito un concerto musicale.

Proprio quest’ultima mostra ha presentato l’opera di alcuni altri giovani artisti, in modo che si riuscisse a continuare la raccolta dei soldi che mancano ancora per riparare il tetto.

Un’altra attività molto importante, ci ricorda infine il direttore Umberto Garofalo, è ovviamente quella teatrale. Si mettono in scena parodie di romanzi, di commedie, di film. Dal 1997 ad oggi, in più di 20 anni di attività, il sipario si è aperto e chiuso sempre tra gli applausi fragorosi del pubblico, e le rappresentazioni, ad oggi, sono state più di 20. E cosa, come servirà mai il teatro? Già’, ce lo spiegano sicuramente sul sito: “il teatro, un mezzo prezioso per migliorare le capacità e sfruttare al massimo le potenzialità fisiche, motorie e mentali legate ai rapporti interpersonali di persone disabili.” E se poi rimanessero ancora dei dubbi, ce lo spiega addirittura un diretto interessato, che si chiama con tutti i nomi del mondo: “Mi hanno chiamato in tanti modi, handicappato, disabile, diversamente abile… ma da un po’ di anni il mio pubblico mi chiama attore. Vieni a vedermi a teatro. Deciderai tu come chiamarmi”.