Milioni di cavallette hanno divorato le campagne della Sardegna. Ne parliamo con l’entomologo Gianumberto Accinelli. Il suo ultimo libro, I fili invisibili della natura, è stato pubblicato in Cina, Spagna e Germania (dove ha vinto il premio Deutscher Jugendliteraturpreis).

Cosa sta succedendo?

Semplicemente le cavallette hanno una fame terribile. La cavalletta è un animale migratore e ogni anno attraversa il Mediterraneo per andare in Africa e quindi deve mangiare tanto per deporre le uova. In Sardegna – capita anche in Sicilia e in Calabria ma meno spesso – le cavallette mostrano quella che si chiama «fase di aggregazione». Le cavallette hanno due fasi, la fase solitaria, in tutta Italia si muovono così, e poi la fase di aggregazione: un esemplare emette una sostanza che si chiama ferormone dell’aggregazione e così facendo le raduna, le cavallette aggregandosi formano sciami giganteschi e diventano – letteralmente – una piaga biblica. Mangiano tutto quello che trovano.

Dunque questo fenomeno avviene tutti gli anni?

Sì, perché in questo modo le cavallette riescono a cibarsi meglio, diventano come un unico terribile corpo vivente, così è accaduto l’altro giorno in Sardegna. Ma questo fenomeno è ancora più disastroso in Africa dove il cielo letteralmente si oscura al loro passaggio. Anche in Australia succedono cose che hanno dell’incredibile. Complice il clima più caldo di questi anni, anche in Italia le cavallette sono molto più abbondanti rispetto agli anni scorsi. Per cercare di contrastare questo flagello in Australia si sono inventati il barbecue di cavallette: le prendono in massa e se le mangiano. Nell’appennino tosco/emiliano, invece, ogni agricoltore ha diritto ad avere una gallina-faraona. Questo animale è un predatore formidabile di cavallette, mangiandole le trasforma in una proteina che in seguito renderà la sua carne molto appetitosa.

Diciamo che in Australia si salta il passaggio della gallina ma il concetto è lo stesso. Mangiarle. Questo è l’unico modo per difendersi? Niente pesticidi?

Direi di no, i pesticidi possono essere molto più dannosi delle cavallette. Si potrebbero anche eliminare così, ma le cavallette sono milioni e ricoprono interi campi coltivati, quindi bisognerebbe spruzzare ettolitri di insetticida e di conseguenza inquinare l’ambiente. Può funzionare, invece, la cosiddetta lotta meccanica: le cavallette depongono le uova sotto terra, bisogna provare a distruggerle arando e sarchiando la zona dove le depongono.

A cosa servono le cavallette?

Beh… dipende dal contesto e dai punti vista. In Sardegna sicuramente non servono a niente, anzi sono un danno. Però potremmo chiedere un parere alla gallina-faraona, quella che per noi è una tragedia biblica per lei è il paradiso terrestre perché ha tantissimo cibo a disposizione. In generale possiamo dire che le cavallette trasportano l’energia dei raggi del sole in giro per le reti alimentari, è l’energia solare che viaggia attraverso il corpo di un organismo vivente.