E’ scoppiato il “sarkoleaks”. Il Canard Enchainé ha pubblicato ieri delle trascrizioni di conversazioni avvenute all’Eliseo in forma privata ai tempi di Sarkozy, mentre il sito Atlantico ne ha diffuso le registrazioni. All’origine di questa fuga di informazioni c’è Patrick Buisson, il consigliere speciale di Sarkozy, il personaggio che lo ha spinto nel 2012 a fare una campagna molto a destra, l’uomo che negli anni della presidenza sussurrava all’orecchio dell’ospite dell’Eliseo, per convincerlo che l’estrema destra non esiste e che l’Ump aveva la possibilità di assorbire i voti del Fronte nazionale, se solo ne avesse adottato le posizioni. Adesso, a poche settimane dalle elezioni municipali e a due mesi e mezzo dalle europee, è il contrario che potrebbe succedere: da questo scandalo, chi ha tutto da guadagnare è Marine Le Pen. Patrick Buisson, 64 ani, viene dall’estrema destra, è stato direttore di Minute, prima di diventare consigliere di Sarkozy.

L’ex presidente si è detto “tradito”. La destra Ump è “stupefatta” e cerca in tutti i modi di evitare che il caso gonfi. Non si sa ancora chi abbia dato al Canard e a Atlantico le registrazioni. Il settimanale Le Point aveva affermato qualche settimana fa che questo materiale esisteva (Le Point e Atlantico sono media posizionati a destra, cosa che alimenta i sospetti di tradimento interno). Allora, Buisson aveva negato con tutte le sue forze. Ieri, è stato obbligato a far spiegare dal suo avvocato che le registrazioni erano per lui come degli “appunti”, che servivano per preparare la riunione successiva. Queste rivelazioni fanno parte dell’inchiesta giudiziaria sull’eccesso di sondaggi di opinione ordinati dalla presidenza Sarkozy, a vantaggio anche di Buisson e della sua società di consulenza, che ha incassato in cinque anni più di 3,3 milioni di euro dall’Eliseo (e quindi dai contribuenti). Le registrazioni rivelano un mondo di piccole miserie all’Eliseo, di insulti verso i ministri in carica da parte di Sarkozy e del suo cerchio ravvicinato: oltre al presidente, si sentono le voci dello stesso Buisson, del segretario generale dell’Eliseo Claude Guéant, del consigliere speciale Henri Guéno, del consigliere per la comunicazione Frank Louvrier, del pubblicitario Jean-Michel Goudard, del sondaggista Pierre Giacometti e di Carla Bruni. Le registrazioni finora rese pubbliche rivelano anche le pressioni che Guéant avrebbe fatto sulla giustizia, proprio per bloccare l’inchiesta sull’eccesso di spesa per sondaggi. Carla Bruni fa una brutta figura, appare avida, parla di soldi e sostiene di “mantenere” Sarkozy, mentre aveva sperato di sposare un uomo con un buon posto. Alcune registrazioni riguardano la linea politica: in particolare, ci sono le chiare pressioni di Buisson a favore di una politica più dura verso l’immigrazione.

“Il problema è che adesso nessuno sa fino a dove potremo andare nelle rivelazioni, dopo che è stato aperto il vaso di Pandora”, afferma l’avvocato di Buisson, che minaccia: il mio cliente “risponderà colpo su colpo”. Il Ps ha fatto sapere che “se Sarkozy non sporgerà denuncia, chiederemo un’inchiesta parlamentare” sul caso, definito a sinistra “un affare di stato”. Sembra che ci siano centinaia di ore di registrazioni clandestine. Per l’ex consigliere Henri Guéno, è “come uno stupro”. Buisson, che ha utilizzato un registratore piazzato nella tasca della giacca per spiare le conversazioni di Sarkozy con i suoi più stretti collaboratori, aveva già fatto ricorso all’arma delle intercettazioni clandestine nel passato, per venire in aiuto di Jean-Marie Le Pen. Adesso ha completato l’opera: vista l’impopolarità di Hollande e del governo a guida socialista, il colpo che arriva sulla destra Ump dovrebbe portare voti all’estrema destra di Marine Le Pen, che già i sondaggi danno in testa alle prossime europee.