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E Merkel vende a Pechino 130 Airbus

E Merkel vende a Pechino 130 Airbus

Cina/Germania La cancelliera deve fronteggiare anche la crisi di Deutsche Bank che ha annunciato 9 mila esuberi e la chiusura delle sedi in dieci paesi

Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 30 ottobre 2015

Angela Merkel, accompagnata da una delegazione di 20 imprenditori tedeschi, è in visita in Cina. Presenza rilevante per provare a riequilibrare verso Berlino gli investimenti cinesi, risucchiati dalla straordinaria accoglienza ricevuta dal presidente Xi Jinping a Londra la scorsa settimana. Per Merkel si tratta dell’ottava visita in Cina da quando, nel 2005, ha assunto la carica di capo del governo di Berlino. Verrà ricevuta anche dal presidente Xi Jinping e dal presidente dell’Assemblea nazionale del popolo Zhang Dejiang.

Ieri sono state poste le prime firme su un contratto relativo all’acquisto da parte di Pechino di 130 aerei dell’Airbus per un valore di 17 miliardi di dollari. I modelli che saranno venduti alla Cina sono trenta A330 e cento A320, con un unico corridoio. Con l’accordo l’Airbus segna un punto a proprio vantaggio sulla concorrenza americana di Boeing. Li e la Merkel hanno discusso anche del conflitto in Siria, che ha contribuito a innescare la più grande crisi migratoria verso l’Europa dalla seconda guerra mondiale.

A questo proposito il premier cinese in una conferenza stampa congiunta ha detto che la Cina «darà il suo contributo alla soluzione del conflitto in Siria» e «fornirà assistenza e aiuti umanitari ai paesi colpiti». Un’apertura accolta con favore da Merkel, per la quale «prima aiuteremo le persone in Siria e meglio sarà. Guardando i 300.000 morti e i milioni di persone nei campi di accoglienza, il tempo stringe». La cancelliera visiterà anche con Li Hefei, nella provincia orientale di Anhui, dove incontrerà una famiglia locale, visiterà una scuola del villaggio e parteciperà ad una riunione di imprenditori cinesi e tedeschi. È la prima volta che Li Keqiang invita un leader straniero a visitare la sua provincia natale.

E Merkel deve fronteggiare anche la crisi di Deutsche Bank che ha annunciato 9 mila esuberi e la chiusura delle sedi in dieci paesi. Il conto lievita a 35 mila unità se si considerano anche i tagli alle 6 mila posizioni in appalto a società esterne e i 20 mila dipendenti che verranno ceduti insieme ad asset non più strategici, in gran parte concentrati nella controllata Deutsche Post. Nei conti sono stati registrati 7,6 miliardi di costi straordinari dovuti alla svalutazione della quota nella banca Hua Xia Bank (650 milioni).

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