«Il mio nome è Antonino Z., ho 66 anni e vivo a Roma. Sono un cittadino come tanti che a causa della crisi economica ha dovuto interrompere l’attività avviata da molti anni e che dava lavoro ad alcune famiglie. In questa triste condizione iniziata nel 2009, da quando dopo alcuni mesi ho consumato gli ultimi risparmi, non sono stato in grado di pagare il canone della abitazione dove risiedo da oltre venti anni». «Non posso lavorare per gravi motivi di salute e non posso andare in pensione perché non ho i soldi per chiudere la mia partita Iva, ostativa alla liquidazione della indennità sociale di cui sono titolare sulla carta». La terribile ma ordinaria storia di Antonino, scritta di suo pugno in una lettera, ieri è salita fino al Colle, consegnata brevi manu dalla delegazione di Sel che ha incontrato il presidente Mattarella.

Nelle stesse ore Antonino e la sua famiglia venivano sfrattati da casa, in via Altobelli a Roma, zona Prenestina. Per fermare lo sfratto con loro c’era un picchetto di attivisti di Roma in Action, capitanati da Andrea “Tarzan” Alzetta, ma anche di militanti e dirigenti di Sel. Come Luca Casarini e il coordinatore del partito, Nicola Fratoianni. «Davanti alla casa di Antonino c’erano la sua famiglia e quella dei proprietari di casa, che non sono una multinazionale speculativa ma persone che legittimamente rivendicano la loro proprietà. Una situazione complessa – spiega Fratoianni – che richiede risposte all’altezza. La sospensione di quattro mesi degli sfratti approvata nel Milleproroghe non lo è: affida la decisione caso per caso al magistrato e non affronta il diritto all’abitare di chi non può più pagare. Solo a Roma ci sono 6500 famiglie sotto sfratto. C’è il rischio di una bomba sociale».

Sel, annuncia il deputato, farà partire un pressing in parlamento. E i suoi dirigenti, questa è la novità, saranno presenti alle esecuzioni degli sfratti. «E’ ora di ricominciare a farlo». Intanto oggi a Roma alle 18 presidio in piazza Santi Apostoli. Per Alzetta, «ci vuole subito la proroga del blocco degli sfratti per le categorie protette e forme di tutela per le morosità incolpevoli». All’uscita dal Quirinale gli ha fatto eco Vendola: «Al presidente abbiamo consegnato la lettera per ricordare la drammaticità di una situazione che riguarda decine di migliaia di famiglie. Una guerra tra poveri tra piccoli inquilini e famiglie. E quando tocca una famiglia di anziani, diventa una tragedia assoluta».