Giornalista da più di mezzo secolo, scrittore e storico per vocazione (nel 2003 ha partecipato alla scrittura di un volume collettivo sulla strage di Sant’Anna di Stazzema), Franco Giustolisi da vent’anni si batte per rendere pubblici i documenti nascosti nel cosiddetto “Armadio della vergogna”. Si tratta di un armadio “scoperto” nel 1994 a palazzo Cesi-Gaddi di Roma (sede di vari organi giudiziari militari) dove erano stati “dimenticati” centinaia di fascicoli giudiziari e migliaia di notizie di reato relative ai crimini commessi in Italia durante l’occupazione nazifascista.

Una buona notizia arriva dalla corte federale di Karlsruhe.

La riapertura delle indagini contro il nazista Gherard Sommer, già condannato in Italia per l’eccidio di Sant’Anna di Stazzema, è importante perché in primo grado avevano addirittura assolto tutti gli assassini. Significa che la Germania continua a far bene il suo lavoro e a fare i conti con la sua storia, senza badare a sovrastrutture di alcun tipo. L’Italia, invece, continua a tacere. Ultimamente mi ha molto colpito l’intervento del ministro degli esteri tedesco, Frank Walter Steinmeier, quando a Civitella di Val di Chiana, altro luogo dove ci fu una strage orribile, ha detto che non riusciva a concepire ciò che ha potuto fare il popolo tedesco. Come non riusce a concepire? Anche se poi si è scusato, mi lascia un po’ sgomento il fatto che un ministro tedesco esprima stupore, quanto al nostro ministro degli esteri, Federica Mogherini, in quell’occasione non ha aperto bocca. E dire che il ragazzotto fiorentino la vorrebbe ministro in Europa.

Cosa avrebbe dovuto dire?

Almeno che le sentenze si devono rispettare. Tutti i processi ai gerarchi nazisti si sono svolti nel modo più garantista possibile, tanto che la Germania non ha mai avuto nulla da eccepire. Mi sa che regalerò ai due ministri una copia del libro sulla strage di Sant’Anna di Stazzema

Quella drammatica vicenda è nella storia, ma quante altre stragi anche sconosciute sono state compiute dai nazifascisti?

Nell’Armadio della vergogna ne sono state censite oltre mille e altri eccidi documentati e accertati non fanno nemmeno parte di quell’elenco. La nostra è una storia orribile ancora da scrivere e da divulgare.

L’argomento in Italia è a dir poco sottaciuto. Non solo non se ne parla, ma negli ultimi anni siamo stati travolti da un’ondata revisionista che scredita l’antifascismo. Resta ancora qualcosa di utile da fare?

Secondo me l’approdo naturale per rifare la storia di queste vicende ha bisogno di pochi punti fermi. La conta di tutte le vittime delle stragi, perché ancora oggi non conosciamo il numero dei morti. La richiesta di un perdono ufficiale, perché per cinquanta anni sono stati nascosti i fascicoli, e ricordo ancora le parole del presidente Ciampi che si era pronunciato favorevolmente. L’esecuzione di tutte le sentenze. E una giornata della memoria. Insomma, la fine del silenzio. La cosa più strana è che non si parla della più grande tragedia della storia italiana. Una vergogna.

Cosa intende per rendere esecutive le sentenze?

Se tizio merita l’ergastolo, ergastolo deve essere. Alla Germania non si chiede l’estradizione, basta che la sentenza venga applicata con gli arresti domiciliari. Altrimenti che senso ha? Sono persone anziane che già passano quasi tutto il tempo in casa, che ci stiano per un altro motivo.

Giovani e anche meno giovani sanno poco. Cosa bisogna fare perché la storia non rimanga stampata solo nei libri o su una sentenza?

Parlarne, e parlarne ancora. Tutti adesso rileggono la storia della prima guerra mondiale, qualcuno mi deve spiegare perché invece nessuno ha voluto parlare dell’Armadio della vergogna. Sono passati tanti anni, credo che non sia nessun motivo per mantenere il silenzio. L’Anpi sarebbe il naturale depositario di questa ricostruzione storica, eppure di certi argomenti non vogliono parlare. A febbraio, con i sindaci di alcune località colpite dalla violenza nazifascista, e con i presidenti di Emilia Romagna e Toscana, le regioni più colpite, ho scritto una lettera al Quirinale: ancora non ho ricevuto risposta. Mi chiedo se ci sia qualcosa da nascondere.

07 storie ultima stazzema  l'armadio della vergogna