Quando l’Amazonas Star parte, allontanandosi dalla banchina del Terminal Hidroviário, mi lascio alle spalle i grattacieli luccicanti di Belem, città nera di povertà e violenza, con le sue periferie oscure e vie degradate dove lugubri avvoltoi saltellano e beccano tra l’immondizia abbandonata sulle strade. A Belem non c’è taxista che non alimenti un racconto di morte, ricordandoti a ogni tratta tutti quelli ammazzati e i pistoleri pronti ad assalirti per derubarti, indicandoti, con allarmata enfasi, i luoghi dove si sono consumati gli spaventosi delitti. Sul ponte centrale sono già state piazzate le amache, che pendono di tutti i colori e...