Oltre ai fatti di cronaca eclatanti, c’è la contabilità quotidiana. Secondo i dati dell’Osservatorio nazionale morti sul lavoro, nei primi 5 mesi del 2024 sono 492 le persone che hanno perso la vita mentre stavano lavorando: una media di tre al giorno. Solo ieri sono avvenuti 4 incidenti, di cui due mortali. Il primo subito dopo la mezzanotte nello stabilimento siderurgico Aluminium di Bolzano, considerato un modello di sicurezza. Una strage sfiorata a causa di un’esplosione, durante la fase di colatura e raffreddamento dell’alluminio fuso in uno stampo, che ha causato 6 feriti di cui 4 gravissimi. Saranno ora gli inquirenti a stabilire l’esatta dinamica dell’incidente che i soccorritori hanno definito «apocalittico».

LA DEFLAGRAZIONE, avvertita distintamente per chilometri, ha sfondato le pareti del reparto di produzione e causato ustioni gravissime agli operai, trasportati nella notte in elisoccorso nei centri ospedalieri specializzati. Due lavoratori, ora in prognosi riservata, sono stati portati a Verona, uno a Milano e un altro a Murnau, in Baviera. Sono tutti operai di origine straniera come il 30enne di origine senegalese, da poco assunto a tempo indeterminato, che è ricoverato in pericolo di vita. Fim, Fiom e Uilm Alto Adige hanno proclamato per lunedì prossimo otto ore di sciopero alla Aluminium Bozen e quattro ore del settore metalmeccanico a livello provinciale. Previsto anche un presidio dalle 10 davanti allo stabilimento. Poche ore dopo la grave esplosione di Bolzano arriva la notizia di altri tre incidenti.

IN LOMBARDIA, a meno di 24 ore dalla morte del diciottenne Pierpaolo Bodini, schiacciato da un macchinario agricolo, un altro operaio, Mirko Schirolli, di 35 anni, ha perso la vita rimanendo incastrato tra i rulli di un macchinario in una fabbrica di laminati in vetroresina, la Sintostamp. Il collega che ha assistito all’incidente ha avuto un malore per lo choc. Schirolli, nonostante lavorasse da oltre 5 anni con l’azienda di gomma plastica, aveva ancora un contratto interinale. «La sua posizione lavorativa era regolare», dicono gli inquirenti, ammesso che sia normale lavorare per la stessa azienda sempre con un sistema come il lavoro a chiamata. La terribile contabilità degli incidenti sul lavoro è stata aggiornata con il passare delle ore.

A VERONA un 30enne di origini straniere è morto schiacciato nel ribaltamento della betoniera che stava guidando. Nel Reggiano, a Lemizzone di Correggio, un 29enne è rimasto gravemente ferito dopo essere caduto da circa 8 metri d’altezza, mentre stava effettuando dei lavori di manutenzioni edili. Il tetto del capannone aziendale sul quale stava operando ha ceduto per cause ancora da accertare. L’operaio di origine egiziana, residente in Toscana, è ora ricoverato in gravi condizioni nell’ospedale Maggiore di Parma.

«UN’ALTRA GIORNATA di rabbia, dolore e frustrazione per una quotidianità che ci costringe ad aggiornare la conta di quello che è ormai un bollettino di guerra – hanno dichiarato i sindacati di categoria (Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec) -. Siamo di fronte a un lavoro sempre più insicuro nel quale ogni giorno in media tre lavoratori escono di casa la mattina e non vi fanno ritorno la sera. Servono interventi sulla prevenzione e investimenti sulla formazione. Solo un mese fa il Presidente della Repubblica, intervenendo a Cosenza per le celebrazioni del Primo maggio aveva parlato di “stillicidio continuo delle morti sul lavoro”». «Ciascuna di esse, anche una sola, è inaccettabile», aveva detto Sergio Mattarella.