Anno 2029, a cento anni esatti dal primo crollo di Wall Street, una terrificante crisi globale cancella dalla faccia della terra i ceti medi: i ricchi sono sempre più schifosamente straricchi e i poveri sempre più miserabili. Tant’è.

Nicola, un bel ragazzo rosso di pelo, è uno dei tantissimi giovani poveri che vorrebbero migliorare la propria vita, ma come? i suoi coetanei sono divisi tra chi ancora si fida della politica e chi dei bla bla bla ne ha le piene tasche e si auspica solo un bel bagno di sangue. Quale la strada migliore? Nicola che ha in odio i politicanti non meno dei violenti e degli arruffa-popolo, segue piuttosto un suo personalissimo ragionamento: cosa hanno in comune capitalismo, comunismo e populismo? Hanno tutti fallito. E perché? perché volevano regolare le nostre vite con caterve di leggi del cavolo quando per rendere il mondo migliore per Nicola ne basterebbe una sola: quella dei Giusti Matrimoni: vietato sposarsi tra ricchi e proibito maritarsi tra poveri. Scommettiamo che così facendo nel giro di un paio di generazioni tutte le ricchezze saranno redistribuite equamente? e se il ricco si rifiuta che il Governo gli confischi tutti i beni e amen. L’uovo di Colombo… se non fosse che al Governo ci stanno solo milionari. Per cui le prime reazioni all’ingenua proposta di Nicola (che posta e riposta sui social un giorno sì e l’altro pure) sono tutti sfottò: perché per sconfiggere il crimine non obblighiamo le guardie a sposare i ladri? scrive uno; se tutti gli americani impalmassero una cinesina si mettere così fine alle guerre commerciali? rilancia un altro. A cambiare le cose sarà un video virale di Joe Lemme… come chi è Joe Lemme!? l’influencer da 47 milioni di like che quando una cosa la dice lui le cose cambiano eccome. Lemme, con Nicola, non solo ci mette la faccia ma lo trascina pure a fondare con lui: il Moto Matrimoniale. E per dare il buon esempio annuncia che lui (ricco sfondato qual’è) sposerà una diseredata figlia del popolo. A quel punto una montagna di followers si riversa a valanga nelle piazze e folle oceaniche invocano a gran voce i Giusti Matrimoni. Ma i padroni del vapore da questo orecchio non ci sentono e la risposta sono cariche di polizia e botte da orbi. E mentre Joe Lemme comodamente seduto in poltrona aizza la piazza dal web, Nicola è lì in strada a beccarsi le manganellate che non retrocede di un passo. Anche perché al suo fianco c’è sempre Frida, la ragazzina tutta ricci che per il suo coraggio s’è conquistata le copertine di mezzo mondo con l’appellativo de la Pasionaria del Moto Matrimoniale. Gli scontri vanno avanti per settimane fino al giorno in cui ci scappa il morto, che poi è figlio di un povero brigadiere squattrinato. A quel punto i poliziotti senza stipendio da un pezzo si stufano di manganellare amici e parenti e si uniscono ai manifestanti.

Al Governo dei ricchi ora in mutande non resta che dimettersi con un tweet e tutto il potere passa così nelle mani del Moto Matrimoniale. Cioè di Joe Lemme. E Lemme, comunicatore furbo e navigato, fa una prima mossa che manda in delirio i suoi seguaci: si dichiara a reti e web unificati alla bella e spiantata Pasionaria del Moto. Confusa e felice, la piccola Frieda ne è talmente lusingata che pure se l’avrà incrociato sì e no due volte, ci si fidanza. E Nicola che per difenderla negli scontri di piazza ci ha pure rimesso un timpano, ben sapendo che è ora di interrompere il loro flirt, si dice contento per lei. In quanto a lui l’Agenzia delle Entrate gli fornisce una rosa di possibili Giusti Matrimoni elaborata in tempo record. Nicola la esamina con attenzione e alla fine la sua scelta cade su Nora Sarti, figlia unica di Giacomo Sarti. Questo Sarti, per Forbes quarantunesimo uomo più ricco del mondo ricco, è un armatore di lussuose navi da crociera, tra cui sulla bocca di tutti l’imminente Crociera dei Terrapiattisti, lo strombazzatissimo grantour che porterà la nave Flatty fino all’Antartide per dimostrare che non esiste nessunissimo Polo Sud di alcun sedicente globo terracqueo, ma soltanto una grossa barriera di ghiaccio che delimita la terra piatta. Come un enorme cornicione di pizza napoletana. Intendiamoci, non che Giacomo creda a queste sciocchezze ma a farlo schifosamente ricco sono state proprio trovate di marketing come questa. Ma torniamo a Nora e Nicola e alle loro nozze che come nei vecchi matrimoni combinati vedranno il promesso sposo coi genitori in visita dai futuri suoceri. Circostanza in cui il vecchio armatore si mostra affabile, mentre sua moglie Lidia trattiene a stento le lacrime. Nora poi, non sarà le sette bellezze, ma è molto intelligente e sembra un tipo alla mano. Magari perché sollevata dal fatto che Nicola è decisamente belloccio, un po’ rozzo ma con i soldi di papà alla fine tutto si aggiusta. E’ quello che pensa anche Nicola nei giorni che seguono: con i soldi dell’armatore tutto si aggiusta… allora perché ogni volta che in rete o in tv vede Frieda insieme a Joe Lemme sente come un pugno che gli stringe il cuore?

Perché la ama, ecco perché!

E Frieda? Frieda sta per sposarsi ma persiste in lei il ricordo degli scontri fianco a fianco con Nicola, il sapore dei suoi baci… e continua a rimandare il giorno del matrimonio. Poi una notte prende il coraggio a due mani e telefona a Nicola, a cui tra i singhiozzi confessa la sua infelicità. E quando riattacca lui resta a fissare un punto nel vuoto fino all’alba. Il giorno dopo Nicola comunica a Nora che il matrimonio non si può fare.

Una decisione giudicata controrivoluzionaria dal Moto che fa forti pressioni su Nicola per fargli cambiare idea. Ma prevale nel Moto la frangia che accusa Nora d’essersi inventata chissà cosa per farlo rinunciare. Fandonie. Ma tanto basta a far tempestare la ragazza e la sua famiglia di telefonate minacciose, lettere minatorie e gatti morti nel giardino. E una volta scatenati gli haters… ca va sans dire, difficile porre freno alla loro violenza. Fino al colpo di scena: in questo clima pesantissimo l’improvvisa sparizione di Nora. Fuggita? Dispersa? Rapita?

Che si tratti di un rapimento sarà certo due giorni dopo, quando all’armatore arriva una stratosferica richiesta di riscatto: con la disoccupazione al settantotto per cento c’è evidentemente chi è ancora convinto che certi metodi di perequazione sociale siano ben più veloci dei Giusti matrimoni. Comunque vada anche se la polizia gli sconsiglia di farlo, quando gli recapitano un pezzetto del lobo di Nora, il padre paga senza trattare e la ragazza viene rilasciata. Sotto shock ma a ben vedere… con entrambe le orecchie intatte.

Ad avere un orecchio fasciato per via dell’operazione di ricostruzione del timpano perduto negli scontri è invece Nicola. Una strana coincidenza certo, ma ci sta.

Quello che invece ci sta un po’ un po’ meno è che Nicola -che in vita sua un biglietto della lotteria non l’aveva mai comprato- ora sbanchi il Superenalotto e di colpo diventi un uomo ricco. Guardumpò. Possibile invece che l’inconfessabile verità sia tutt’altra? Certo, anche lo fosse non sta a me rivelarla: assai meglio lasciarla lì, nuda e sepolta in fondo a un pozzo buio. Ma se io non so tenermi un cecio in bocca so pure che voi sapete tenere un segreto. Per cui acqua in bocca: non è certo grazie alla lotteria che ora a Nicola spetta un Giusto matrimonio con una giovane povera.

E in quanto alla fortunata non fate finta di meravigliarvi.

Chi se non Frieda?

© 2019Enrico Caria.

Tutti i diritti riservati