La droga è buona, capperi se è buona! disinibisce, esalta, rilassa, stupisce, fortifica, eccita, mette fame, leva fame, fa ridere, fa piangere, fornicare, dormire, star svegli… insomma ce n’è per tutti i gusti. Certi lapponi per esempio, i Sami, ingurgitavano funghetti e poi vedevano le renne volanti (da cui la leggenda precristiana di Babbo Natale su slitta aerea). Che dire poi degli sconvoltoni precolombiani leccatori di rospi dalla cute tossica? (da cui la favola che a baciarne uno lo trasformi in principe). Ma a cercare lo sballo non sono solo gli umani: renne micofile, mucche e cavalli ghiotti di radici allucinogene, elefanti che si sbronzano con frutti fermentati, mandrilli che si dopano prima di una sfida, uccelli ebbri, gatti erotomani… secondo uno studio dell’etnobotanico Giorgio Samorini si fanno persino mosche e formiche. Okkèi, ogni tanto un elefante cadeva in un burrone, una mandrillo sfidava una tigre e veniva fatto a fette, un cinese zeppo d’oppio affogava in una zuppa di soia… ma tutto sommato da migliaia di anni, per alcuni, cercare di sconvolgersi era nell’ordine naturale delle cose. Questo finché non prevalse l’idea di mettere la droga fuorilegge, col risultato che in pochi anni, i criminali più spietati e sanguinari del mondo diventarono gli uomini più ricchi e potenti del pianeta. Non esisteva infatti altra merce nè ciclo produttivo, capace di sviluppare un plusvalore paragonabile a quello del narcotraffico. Prendiamo la coca: un grammo comprato da produttori boliviani o colombiani valeva circa un euro, venduto all’ingrosso balzava a 40 e rivenduto in strada (dove da puro a tagliato lo stesso grammo ne diventa cinque) si arrivava anche a 70/100 euro al grammo. Alzi la mano chi conosce altro sistema che in poche settimane da un euro ce ne tira fuori 500. In un anno il solo mercato della cocaina sviluppava così un giro di circa 360 miliardi di euro che finivano nei circuiti finanziari legali, condizionando mercati, politica e morale.
A conti fatti quindi, l’idea di proibire le droghe aveva trasformato una piccola minoranza endemica di audaci sperimentatori di sostanze tossiche, in una sterminata pletora di nuovi servi della gleba che per una dose, spacciava, truffava, rubava, scippava, rapinava, batteva, si ammalava e moriva giovane.
Questo fino a ieri: perché con la chiusura dei negozietti di canapa light ora la pacchia è finita!