Era un appuntamento atteso per tre ragioni diverse la conferenza stampa a palazzo Chigi sul nuovo dpcm: perché cadeva in un momento particolarmente difficile, sulla soglia di una fase che si preannuncia di aggravamento, perché era la “prima volta” del nuovo governo e perché, sino a ieri mattina, era considerata probabile, se non certa, la presenza del premier. Su questo ultimo punto i giornalisti sono rimasti delusi, con immancabile coda di polemiche. Draghi ha delegato il compito ai ministri competenti, quello della Salute Speranza e quella della Regioni Gelmini, invece di occupare la scena come nello stile del predecessore. «Il...