Secondo il «Financial Times», il board della Banca Centrale Europea (Bce) sarebbe spaccato sulla decisione di tagliare di un quarto di punto il tasso di rifinanziamento (ora allo 0,25%) presa da Mario Draghi giovedì scorso. Il conflitto vedrebbe contrapposti i banchieri centrali del Nord Europa contro quelli del Sud. Secondo il quotidiano finanziario, sei componenti su 23 avrebbero votato contro Draghi. Oltre ai due tedeschi ci sarebbero anche gli austriaci, slovacchi e gli olandesi, insomma il fronte dell’austerità monetarista. In realtà, il taglio del costo del tasso sarebbe un nuovo argomento per alimentare un conflitto su Draghi e la sua strategia di difendere l’area euro contro i rischi di deflazione. Così facendo, in prospettiva si vuole impedire a Draghi di continuare sulla sua strada. Il vero obiettivo sarebbe la creazione dell’Unione Bancaria europea.