Ad un anno dallo scoppio del conflitto in Ucraina l’Unione Europa intensifica pericolosamente il suo coinvolgimento nella guerra: prima le sanzioni, poi l’invio di armi difensive, ora la fornitura di armi offensive, in un’escalation che, secondo fonti dell’agenzia Bloombeerg, dovrebbe presto portare i ministri della Difesa dei Paesi membri della Nato «a definire le condizioni di un potenziale coinvolgimento simultaneo in un conflitto ad alta intensità». Entro il 2030 negli otto paesi europei, che sono tra i primi produttori di armi del mondo e membri della Nato, l’investimento in armi aumenterà di un ulteriore 2% del Pil. Secondo i dati...