Sempre pronti a criticare tutto e tutti, diventano incandescenti quando qualcuno gli fa i conti in tasca. Allora volano insulti, e anche pesanti. E’ successo così anche per Milena Gabanelli che – colpevole di aver posto domande scomode al movimento di Beppe Grillo – si è vista precipitare da candidata numero 1 per il Quirinale a «traditrice». Al centro dello scontro c’è la puntata di Report andata in onda domenica sera e dedicata alla trasparenza del finanziamento ai partiti. M5S compreso ai cui leader, Grillo e Casaleggio, la giornalista ha rivolto due domande: «Quando pubblicate le fatture che rendicontano le spese del movimento?». E poi: «I proventi del sito di Grillo (frutto di numerose pubblicità, ndr), vanno al movimento oppure no?». Per chiudere con un invito: «Con tre milioni di disoccupati smettetela di parlare di scontrini».

Domande normali, tanto più se rivolte a un movimento che ha fatto della trasparenza uno dei suoi cavalli di battaglia (tranne quando deve discutere della diaria, perché allora di diretta streeming non si parla) e invece apriti cielo. La reazione di militanti e simpatizzanti non si fa attendere e arriva come sempre attraverso il blog di Grillo. «L’unica risposta da dare alla Gabanelli sul suo pistolotto di ieri sera (domenica, ndr), su cosa deve fare l’M5S o non deve fare secondo me è una sola. La linea politica del M5S non la decide sicuramente lei… E i tre milioni di disoccupati che cazzo c’entrano con la discussione sulla diaria?», attacca Michele da Rimini. Ancora più duro Ottaviano Augusto: «Non guarderò più quel programma di merda. Lei è un’asservita al padrone piddino. Chi l’ha votata una testa di cazzo così impara a fidarsi dei piddini a libro paga». E così via insultando.

La reazione della Gabanelli è come al solito garbata e va subito al sodo: «Il punto è uno: sono state dette cose false? Se è così siamo pronti a precisare», dice la giornalista. Che prosegue: «Se Casaleggio avesse accettato l’intervista con la Giannini magari si potevano chiarire tutti i dubbi legittimi. Tutto il resto, per chi cerca di fare il proprio mestiere con indipendenza, è nel conto».

E Grillo? Bisogna aspettare quasi le sei e mezzo del pomeriggio perché dallo staff del comico arrivi una replica. Poche righe che precisano ma non rispondono a nessuna delle questioni poste in tv dalla giornalista. «Con riferimento alla puntata del programma “Report”, a cura di Milena Gabanelli, il gruppo parlamentare del M5S alla Camera informa di non aver ricevuto alcuna richiesta da parte della redazione, relativamente all’organizzazione del gruppo comunicazione e alle connesse spese», si spiega. E poi: «I proventi degli introiti pubblicitari del blog di Beppe Grillo – si spiega – non sono utilizzati per finanziare il Movimento 5 stelle. Il M5S si finanzia con il lavoro e le piccole donazioni volontari e degli attivisti di tutta Italia».

La non-risposta non piace però alla Rete, che questa volta replica duramente a Grillo e Casaleggio. E, come già successo sulla diaria e sulla cittadinanza agli immigrati, il Movimento si spacca tra difensori di grillo e chi invece prende le parti della Gabanelli. «La chiarezza e la trasparenza della risposta mi lascia sgomento», scrive Adriano da Modena. «Io li ho messi e voi avete promesso di dettagliare le spese… è ora che vi compriate uno scanner». Roberto M. ricorda invece quanto accaduto a Di Pietro dopo un’intervista alla trasmissione: «E’ bastata una domanda di Report per far scomparire l’Italia dei valori, spero che non vogliamo fare la stessa fine non rispondendo in maniera adeguata», scrive preoccupato. Per poi ripetere le domande: «Dove vanno i soldi del blog? Quanto ci guadagna Casaleggio? Il dettaglio delle fatture ci sono o no in Rete?». In serata Grillo posta su Twitter una foto in cui si vedono lui e Casaleggio mentre mangiano un panino al formaggio: «Il M5S si finanzia così». Un’altra non-risposta che non farà piacere ai suoi sotenitori.